Il tormentone alleanza “Cinque Stelle-Partito Democratico” sotto la Mole resta un…tormentone.
Mentre dietro le quinte c’è chi ci sta lavorando affinché questo avvenga, ritagliandosi così un ruolo che a Torino non avrebbe più, c’è chi allontana con vigore l’ipotesi asse M5s-Pd per le amministrative del 2021.
Uno di questi è Stefano Lo Russo, capogruppo in Sala Rossa per il Pd. Uno che non ha mai fatto sconti all’amministrazione Appendino fin dal primo giorno, al punto che da essere considerato dai grillini il “nemico politico numero uno”, a differenza di qualche illustre suo collega che invece di scontrarsi con la maggioranza, evidenziato le pecche della giunta, ha preferito, con la prima cittadina e i suoi, usare una buona dose di ambiguità. Al punto di spingere per una coalizione anche torinese e non solo romana.
Spiega Lo Russo: «Spero davvero che chi nel PD sta lavorando al consolidamento dell’alleanza con il M5S mettendo in crisi strutturale il centrosinistra, soprattutto a livello locale, sappia bene cosa stia facendo. Un conto è l’accidente della storia di dover fare una alleanza transitoria ed emergenziale con Di Maio, un altro è immaginare di farlo diventare un partner stabile con cui costruire in via preferenziale intese politiche».
Aggiunge Lo Russo: «Nella concezione dei poteri dello Stato e del loro equilibrio, nel pensare il ruolo dei corpi intermedi, nella modalità di esercizio della democrazia rappresentativa ci separano anni luce dai grillini. Anni luce culturali prima ancora che programmatici».
«Continuo a ritenere pericolosissimo continuare a dare segnali così ambigui su questo punto che di fatto stanno frammentando e indebolendo il centrosinistra e che temo non faranno altro che aprire praterie a Salvini», conclude Lo Russo.