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lunedì, 2 Dicembre 2024

Alghe sul Po: non si può continuare a improvvisare

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di Enzo Lavolta 

Come ogni anno nella stagione estiva è possibile apprezzare la presenza di una foresta subacquea formata da macrofite fanerogame spesso chiamate comunemente alghe. Tale foresta ospita una specifica e varia fauna fluviale. Gli interventi di pulizia delle sponde fluviali fatte in modo non attento possono impedire la fioritura e la fruttificazioni di tali specie oltre all’eliminazione dell’habitat specifico per molti animali acquatici (come temolo, il cavedano, la lampreda, tartarughe marine, alcune specie di rane e rospi etc.).

Quest’anno si è osservata la presenza del myriophyllumaquaticum (millefoglio) specie presente nella warning list della regione Piemonte (DGR 23-2975 del 29/02/2016) sia nell’elenco europeo delle specie esotiche invasive (Regolamento di esecuzione UE 2016/1141 della Commissione europea del 13/07/2016). Il myriophyllumaquaticum mostra un’ ottima resistenza alle basse temperature, l’estrema velocità di propagazione e l’elevato numero di nuovi individui osservati fanno assumere a questa specie un comportamento da pianta invasiva. Una volta invaso l’ambiente, questa pianta è in grado di colonizzare vari tipi di habitat dalle acque profonde fino a quasi due metri (anche con alti carichi organici e con forte disturbo antropico) ai suoli fangosi emersi, dimostrando una grande capacità a tollerare notevoli escursioni del livello idrico.

 

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L’ironia sui social network nei confronti della giunta Appendino per i provvedimenti presi per contrastare le alghe che crescono nel Po

 

I densi tappeti di M. aquaticum potrebbero comportare, oltre all’alterazione della flora autoctona, numerosi aspetti negativi. Tra i danni più comuni ricordiamo la modificazione delle caratteristiche chimico fisiche dell’acqua e l’impedimento della penetrazione della luce negli strati inferiori della colonna idrica; anche le comunità animali possono subire delle modificazioni dato che alcuni studi hanno dimostrato che i fitti popolamenti di questa specie possono avere ripercussioni sull’incremento della comunità di insetti e larve del genere Anopheles, che è il vettore preferito da molti batteri, parassiti e virus per la loro diffusione, cito ad esempio il Plasmodio della malaria e la dirofilaria immitis.

Prima delle piogge del 30/08 le alghe colonizzavano le sponde del Po nei tratti a ridosso dei ponti di corso Dante, corso Bramante e lungo le sponde adiacenti ai Murazzi, come si è potuto apprezzare dalle numerose fotografie dei quotidiani locali. Oggi dopo i temporali una parte delle alghe sono defluite a valle ma a causa delle caratteristiche peculiari di M. aquaticum il problema si ripresenterà .

La M.aquaticum necessita di specifica rimozione attraverso un’attenta eradicazione poiché è in grado di proliferare anche attraverso la sua frammentazione. L’aumento di tale specie può portare ad un danno diffuso e importante lungo tutto l’ecosistema fluviale del Po.
L’improvvisazione fin qui dimostrata dall’Assessora non ha risolto il problema ed ha aumentato i costi e i rischi ambientali.

 

 

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