di Red. Ns.
È entrato nel vivo il piano di sgombero delle palazzine dell’ex villaggio olimpico del Moi, in zona Lingotto. Questa mattina poco prima delle sette i primi occupanti sono stati portati via dai mezzi della questura senza particolare tensione.
Al momento sono un centinaio i profughi sgomberati, tra quelli che risiedevano negli scantinati e nei garage delle palazzine in condizioni igieniche e di sicurezza alquanto precarie. Solo due degli occupanti hanno protestato al momento in cui sono stati prelevati dalla loro abitazione: si tratta di soggetti già noti per problemi psichici. Le persone sgomberate fino ad ora verranno ospitate dalla Diocesi.
Sul posto sono presenti anche gli assessori alla sicurezza, Roberto Finardi e ai servizio sociali Sonia Schellino e il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca. «Per ora sta andando tutto bene. È stato portato avanti un progetto condiviso con gli occupanti, che già da ieri sono stati informati del trasferimento. Questo è un primo passo per la liberazione delle palazzine e la loro restituzione al quartiere» ha affermato Ricca.
Secondo un censimento condotto nei mesi scorsi sono circa 750 i profughi che vivono nella palazzina, di cui una cinquantina nei sotterranei. Il progetto che il Comune di Torino ha sviluppato con Prefettura, Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Diocesi prevede lo sgombero delle case nate per ospitare gli atleti durante i Giochi Olimpici del 2006 offrendo soluzioni abitative alternative e soprattutto posti di lavoro. Al momento gli alloggi per chi è già stato sgomberato sono forniti dalla Diocesi ma la Città di Torino predisporrà anche un bando di social housing per reperirne altri.
Sul piano di sgombero è intervenuto anche il capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca per il quale il fatto che alcuni degli occupanti abbiano rifiutato di andarsene è la dimostrazione che «lo sgombero è parzialmente fallito». «59 degli occupanti degli scantinati sono andati via volontariamente mentre circa una decina non hanno voluto lasciare i locali perchè hanno interessi ‘lavorativi’ lì dentro – prosegue Ricca – Mi pare ovvio che il progetto decantato dalla maggioranza nei mesi scorsi e per il quale è stato anche assunto un project manager dimostri già i suoi punti deboli e tutte le difficoltà della sua attuazione. E siamo solo al primo giorno, staremo a vedere cosa succederà man mano si andrà avanti con le operazioni di sgombero, considerando che non è stato nemmeno possibile fare un chiaro censimento di quanti siano le persone che occupano le palazzine» conclude Ricca.