E’ cominciato oggi il processo per l’inchiesta “Sovrano” che vede imputati 28 militanti e leader del centro sociale Askatasuna, di cui 16 con l’accusa di associazione a delinquere per diversi episodi tra Torino e la Valsusa in un’indagine che arretra fino al 2009.
Davanti al tribunale di Torino No Tav e antagonisti si sono trovati per un presidio contro quello ceh definiscono “Un procedimento penale il cui unico obiettivo è quello di provare a silenziare il dissenso, svuotandolo e provando a ridurlo a mera delinquenza. Anni di intercettazioni telefoniche e ambientali per tentare di costruire un impianto accusatorio che per lo più fa riferimento alle tante iniziative di lotta che si sono svolte in Valsusa in questi anni; un tentativo di ridurre la ventennale esperienza del centro sociale Askatasuna che proprio lo scorso sabato sera ha dato dimostrazione del fatto che non solo “Askatasuna vuol dire libertà”, ma è anche un luogo che trova spazio nei cuori di tantissime persone e che in quei luoghi sono cresciute o che ancora oggi si ritrovano per realizzare quel futuro dignitoso che tutte e tutti meritiamo. Non esiste alcuna associazione a delinquere, lo ribadiamo una volta in più, esiste solo un’associazione a resistere” hanno affermato i manifestanti.
Intanto la presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri della Difesa e dell’Interno si sono costituiti parte civile al processo.
(Foto da Facebook)