di Moreno D’Angelo
Fa certo effetto vedere un nugolo di spose attrici che sfilano tra i padiglioni del Salone del Libro di Torino con in mano un cartello nero con scritto: “confiscato per infiltrazioni mafiose”. Protagonisti dell’originale performance di abiti-libro è l’associazione di teatro sociale Maigret & Maigritte.
«Si tratta di preziosi abiti nuziali che arrivano da Reggio Calabria, frutto di un blitz anti ‘ndrangheta avvenuto nel 2013, che ha portato alla confisca anche di sessanta preziosi capi in una boutique di alta moda» precisa Stella Sorcinelli presidente di Maigret & Maigritte.
Gli abiti sono stati messi a disposizione di una associazione scout Masci 4 locale che, con il ricavato della loro vendita, ha finanziato strutture per senzatetto mentre alcuni modelli sono stati donati a ragazze meno abbienti che si dovevano sposare. Alcuni capi sono finiti in Africa e infine vi sono i venti modelli che ora sfilano qui a Torino al Salone del Libro. «Questo sulla base dell’amicizia tra l’associazione di Reggio Calabria e noi che lavoriamo nel teatro sociale. Una collaborazione che ci consente di riprendere il racconto del sequestro con il linguaggio teatrale narrando il confine tra legalità e illegalità, tra sogni e pregiudizi, tra povertà e miraggi, giustizia e omertà anche nelle relazioni sentimentali dando voce al racconto del sequestro per trasformarlo in altro» conclude la Sorcinelli. Gli abiti confiscati alla ndrangheta saranno a settembre protagonisti di un’iniziativa in collaborazione con Libera con un’asta presso la Cascina Caccia confiscata alla mafia a San Sebastiano Po. Seguiranno sicuramente altre manifestazioni per diffondere la cultura della legalità in modo molto originale ed efficace. Maigret & Maigritte, che ha sede a Moncalieri , si definisce “associazione di idee” e, oltre all’azione sociale attraverso il teatro, è impegnata a difendere la vita associativa: «una splendida forma di narrazione collettiva che andrebbe tutelata divulgata come tutte le altre espressioni artistiche».