di Giulia Zanotti
Il consiglio comunale di Torino a sostegno della drammatica vicenda di Ahmadreza Djalali, il docente e ricercatore iraniano residente in Svezia, ma arrestato il 25 aprile 2016 mentre era ritornato in patria, dove è tuttora prigioniero e condannato a morte.
Un ordine del giorno presentato dalle consigliere del Pd Chiara Foglietta e Maria Grazia Grippo impegna infatti sindaca e giunta a sottoscrivere, a nome della Città, l’appello di Amnesty International per l’annullamento della condanna a morte e la garanzia di un processo equo, in linea con il diritto internazionale, che non si concluda con la pena capitale, garantendo a Djalali, e agli altri accusati nel suo procedimento, l’accesso ad un avvocato di fiducia, promuovendo ogni azione utile a sensibilizzare la cittadinanza sul tema.
Infatti, arrestato dai servizi segreti senza mandato Djalali è sottoposto a pressioni perchè si dichiari colpevole di spionaggio ed è accusato di “atti ostili contro Dio”. Provato da un lungo sciopero della fame le sue condizioni di salute sono ultimamente peggiorate.
Nell’ordine del giorno si chiede anche che i documenti firmati dalla sindaca siano trasmesse «al Presidente del Parlamento Europeo, al Primo Ministro e all’Ufficio di Presidenza del Senato della Repubblica, affinché si facciano portavoce delle denunce in esso riportate».