Avrebbe introdotto nel carcere torinese delle Vallette droga e telefonini, l’agente di polizia penitenziaria Leonardo Cici, 30 anni, arrestato insieme ad altre cinque persone, con l’accusa di corruzione, induzione alla corruzione, detenzione e cessioni di stupefacenti e medicinali.
L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile e dal Provveditorato Regionale di Polizia Penitenziaria, ha visto il sequestro di hashish, eroina, telefoni cellulari,carica batterie, medicinali ed altri beni. La droga, i cellulari ed altri oggetti proibiti all’interno della casa circondariale,venivano lanciati con fionde oltre le mura del carcere, dove erano recuperati dai detenuti o, altre volte, erano introdotti da pubblici ufficiali corrotti.
Secondo gli in investigatori, infatti, le indagini, protrattasi per oltre un anno, hanno portato alla luce un consolidato commercio di droga, medicinali, telefoni, che avveniva tra alcuni detenuti e parenti, amici, servendosi della compiacenza di appartenenti alla Polizia penitenziaria.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi nei giorni scorsi dal gip di Torino Luca Del Colle nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Paolo Toso.
Misure cautelari anche per Ismet e Fadila Sulejmanovic, di 27 e 43 anni, Antonio Dimeo, 27 anni, Andrea Micci, 31 anni e Simona Linguaglossa, 27 anni, agli arresti domiciliari.