Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione tra Fiat, ora Fca, e sindacati. Il braccio di ferro per il rinnovo del contratto di circa 80 mila lavoratori del gruppo rimane in stallo.
Da una parte il Lingotto non concederà alcun aumento dei salari, dall’altra le rappresentanze ammesse al tavolo (esclusa dunque la Fiom), Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri non fanno alcun passo indietro e non intendono retrocedere sulla questione dell’aumento.
Il faccia a faccia si è svolto all’Unione Industriale di Torino e non ha rappresentato alcun passo in avanti per sbloccare la contrattazione. Durante lo scorso incontro la Fiat aveva già sottolineato il momento nero che sta attraversando l’ex azienda torinese, ormai migrata all’estero per quanto riguarda sede legale e fiscale, e il mercato dell’automotive. Insomma il periodo di vacche magre non consente di venire incontro alle “esose” richieste dei sindacati che non intendono però scendere a compromesso rispetto a questo punto: «Senza soldi non c’è contratto», hanno detto.
Bè ma non c’è da preoccuparsi, e logicamente siamo ironici, anche perché Sergio Marchionne e John Elkann hanno assicurato che la nuova fusione, Fca, rappresenterà la svolta e la crescita.
Staremo a vedere, quello che resta per ora sono licenziamenti e cassa integrazione.
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