di Bernardo Basilici Menini
Nasce nel capoluogo piemontese, da una partnership tra Interplay 2017 e l’Università degli Studi di Torino, la prima ricerca per individuare gli infortuni più frequenti nel mondo della danza moderna e contemporanea, con le relative cause. Il progetto è affidato a due studenti del corso di Fisioterapia, Mattia Sansoni e Alessia DAprà, che dovranno monitorare, durante lo svolgimento del festival di danza in programma nella seconda metà di maggio a Torino, Moncalieri e Carignano, i vari problemi fisici rilevati nei performer.
Gli studenti, dicono dall’Università di Torino, dovranno somministrare un questionario «ai ballerini professionisti che avrà il fine di rilevare quali sono gli infortuni più ricorrenti nella disciplina, le modalità di allenamento e i principali gesti effettuati». Il tutto per poi procedere a una seconda fase di studio, in cui i dati verranno incrociati alla ricerca di fattori generali. A differenza del mondo della danza classica, infatti, quello della moderna e della contemporanea non è stato mai indagato a fondo sotto questo aspetto, componendosi di un repertorio meno formalizzato e stabilito di movimenti e sequenze.
«Abbiamo sfruttato questa finestra creata da Interplay – dicono i due ricercatori Mattia e Alessia- per uno studio sui ballerini di alto livello, che compiono movimenti che non sono mai stati studiati prima. Oltre alla prevenzione, il nostro obbiettivo è quello della ricerca medica e divulgativa: alla fine del percorso l’intento è quello di pubblicare un articolo scientifico con i risultati dello studio».
Il progetto è stato tratteggiato, come accennato, durante la presentazione di Interplay 2017, il festival di danza classica e moderna in programma dal 16 al 30 maggio in diverse location: piazze urbano di Torino, Cavallerizza Reale, Fonderie Limone di Moncalieri, Lavanderie a Vapore di Collegno. Nella durata della kermesse venti compagnie italiane e straniere si esibiranno nei vari spazi. Oltre ai grandi nomi europei, ha raccontato la direttrice artistica Natalia Casorati, per la prima volta saranno protagoniste le compagnie provenienti dai Paesi arabi, in modo che «l’arte vada al di là dei confini, incrementando un linguaggio interculturale».