Boom di turisti a Vercelli per la mostra “Kandinsky. L’artista come sciamano”, intitolata al celebre pittore russo, padre dell’astrattismo. L’esposizione, che durerà fino al 6 luglio negli spazi dell’Arca, ricavati da una chiesa di San Marco risalente al 1300, è stata inaugurata lo scorso weekend con numeri da record (100 ingressi tra venerdì, sabato e domenica) e continua a riscuotere un ottimo successi, di persone venute anche da lontano. E così tra i saloni si vedono girare persone provenienti da Torino, oppure con l’inconfondibile accento milanese o genovese, o ancora americani. Tra loro, un gruppo di venti persone arrivava da Michigan, negli Stati Uniti, altri invece da Malta, altri ancora dalla Germania.
«Il merito va alla promozione che è stata fatta nei primi giorni di evento – spiega Piergiorgio Fossale, assessore comunale alla Cultura – ma anche dalla efficace rete di comunicazione dei musei russi: sicuramente questa mostra piace perché mette in evidenza per la prima volta una nuova visione di Kandinsky, soprattutto legata al mondo dello sciamanesimo e delle antiche tradizioni contadine russe. Ed è la prima volta che una grande esposizione sul maestro russo si avvale di oggetti esclusivi come tamburi, grembiuli e oggetti rituali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA