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giovedì, 24 Ottobre 2024

Un posto occupato in Sala a Rossa a Torino contro la violenza sulle donne

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Un posto riservato a tutte le donne che occupavano un posto prima che un marito, un ex, un amante o uno sconosciuto decidesse di porre fine alle loro vite. E un posto occupato, rappresentato da una sedia appunto, c’è anche in Consiglio comunale in Sala Rossa, oggi, a Torino, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

«Oggi ricordiamo il 25 novembre con Posto Occupato – spiega la consigliera Pd Chiara Foglietta –  Uniti, al di là dei colori politici, nella lotta alla violenza contro le donne. Oggi scriverò al Presidente del Consiglio Comunale perché il posto occupato sia presente in ogni seduta».

Intorno alla sedia anche il capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo, la capogruppo del Movimento Cinque Stelle Valentina Sganga e quello della Lega Fabrizio Ricca.

«Il contrasto alla violenza sulle donne non ha colore politico. In Sala Rossa un simbolo a ricordo di tutte le vittime di femminicidio», dice Stefano Lo Russo.

«La violenza sulle donne è «un dramma, anzi per noi una priorità, che abbiamo il dovere di ricordare e combattere con tutte le nostre forze», commenta la sindaca Chiara Appendino a proposito della Giornata

Per Appendino si tratta di un fenomeno «ancor più pericoloso poiché, prima che nei fatti atroci narrati dalla cronaca, la violenza maschile e di genere sedimenta nella cultura. Molto più di quel che pensiamo. Auspico, ancora una volta – continua Appendino – che si faccia forza sulla cultura, sull’educazione e sulla formazione, e ringrazio chi agisce e persegue quotidianamente questo cambiamento».

Dalla sindaca arriva poi un appello: «se siete vittime di violenza o conoscete qualcuno che lo è, non esitate a contattare i numeri di emergenza, gli sportelli di ascolto e i centri antiviolenza. Le Istituzioni sono al vostro fianco».

Anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle Valentina Sganga commenta la giornata odierna: «Ogni gesto simbolico è necessario per far sentire che le donne non sono sole e che devono avere la forza di denunciare. Nessuna vittimizzazione ma uno stimolo per dare strumenti per tutelare le donne e far sentire agli uomini che il cambiamento in corso ha bisogno anche di loro».

 

 

 

 

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