Scritto da Michele Paolino
Dunque, il Coni, con lettera formale al Comitato internazionale olimpico, indica la candidatura della città di “Milano barra Torino” per le Olimpiadi invernali del 2026. Il significato di quello slash, di quel barra non è di semplice comprensione.
Poiché non si può ancora parlare di candidatura ma di manifestazione d’interesse, non si capisce bene se il Coni intenda le due città insieme o le due città in competizione fra loro. Da una parte di parla di città al singolare, dall’altra si insiste giustamente sul fatto che si è nella fase di dialogo, successivamente alla quale “sarà esclusivamente il Cio, nel rispetto delle sue competenze tecniche e della Carta olimpica, a decidere quale Città invitare ad essere ufficialmente candidata”.
Quindi, verrebbe da dire che se inizialmente quel barra poteva essere inteso come un elemento di congiunzione, l’interpretazione autentica ci porterebbe a dire che è un elemento di contrapposizione. Troppo semplice, perché viene specificato che nella fase di dialogo bisognerà “verificare la miglior soluzione che si adatti alle esigenze del Paese, considerando quindi la possibilità, nell’ambito di un progetto unitario, di allargare anche ad altri territori eventuali soluzioni per le differenti competizioni olimpiche”.
Volendo riassumere con una battuta si potrebbe dire “marciare divisi per colpire compatti”, ma quel riferimento al progetto unitario riporta al quesito di partenza: Milano e Torino sono insieme nel perseguire il sogno olimpico oppure divise ma disponibili ad “allargarsi” l’una verso l’altra, senza escludere soluzioni terze come la Val d’Aosta, per esempio?
Tra l’altro, se così fosse bisognerebbe specificare che l’ordine di apparizione, Milano/Torino, è meramente alfabetico.
Un bell’intrigo, che sarebbe facilmente risolvibile se da Palazzo Civico arrivasse una parola di chiarezza del tipo Torino corre da sola, poi vediamo. La costituzione dell’associazione Torino 2026 pare andare in questa direzione, ma siamo nel campo delle interpretazioni.
Di certo al momento resta il colpo al cerchio e quello alla botte che mette insieme le due città rinviando alle fasi successive, e alla costituzione di un Governo che dovrà anch’esso pronunciarsi, la decisione definitiva.