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giovedì, 24 Ottobre 2024

Ultras – ‘Ndrangheta, per Andrea Agnelli condanna a un anno di inibizione

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di G.Z.

Un anno di inibizione e 300 mila euro di multa. È questa la sentenza, arrivata dopo dieci giorni di attesa, del Tribunale nazionale della Figc per il presidente della Juventus Andrea Agnelli in seguito all’inchiesta della procura federale su presunti rapporti illeciti con la tifoseria ultras.
Infatti, secondo quanto ricostruito dai magistrati e confermato dalla sentenza di primo grado la Juventus riservava agli ultras pacchetti di biglietti consentendone la cessione in numero superiore al consentito con la consapevolezza che diventassero oggetto di bagarinaggio oltre a consegnare abbonamenti gratuiti ai membri del gruppo dei Viking.
Dunque una violazione dell’articolo 12 per la quale erano stati chiesti dall’accusa l’inibizione di Agnelli per 30 mesi e due turni a porte chiuse per la Juventus. Mentre la pena è scesa a 12 mesi e non comporterà l’impossibilità di ricoprire incarichi federali per 10 anni al numero uno della società bianconera, che comunque non potrà scendere negli spogliatoi della squadra, né rappresentare il club in Lega.
Cade invece l’ipotesi dell’estorsione da parte di gruppi di tifosi alla società sostenuta come tesi difensiva dagli imputati. Nulla infatti accerterebbe eventuali legami tra gruppi ultras e criminalità organizzata. Al contrario secondo il giudice si sarebbe agito nella piena consapevolezza «delle “utilità” finalizzate al mantenimento dei gruppi dei sostenitori ai quali avevano riconosciuto i predetti benefici in dispregio della normativa».
Intanto il presidente Agnelli e la società Juventus hanno annunciato di voler ricorrere in Appello contro la sentenza emessa oggi.

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