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giovedì, 5 Dicembre 2024

Torino, salvata dei medici la bimba nata con l’intestino al posto del polmone

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Una bambina nata con l’intestino al posto di un polmone, a causa di una rarissima e grave forma di ernia diaframmatica è stata salvata a Torino grazie ad un trapianto di fegato presso la Città della Salute.

La malattia era stata riscontrata alla ventesima settimana di gestazione, quando dall’ecografia sulla mamma si scopre nel feto la presenza un’ernia diaframmatica congenita, una rara malformazione in cui, a causa di un vero e proprio “buco” nel diaframma, l’intestino può spostarsi nel torace e compromettere il normale sviluppo dei polmoni.

La mamma della nascitura viene quindi presa in carico dall’équipe di diagnostica prenatale dell’ospedale Sant’Anna, diretta dal dottor Andrea Sciarrone, e la gravidanza viene monitorata sino alla nascita della bimba nel novembre 2019, quando la piccola viene immediatamente ricoverata presso la Rianimazione pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita, diretta dal dottor Giorgio Ivani.

Dopo due giorni di trattamento intensivo, la piccola viene sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di correzione dell’ernia diaframmatica dal direttore della Chirurgia pediatrica dottor Fabrizio Gennari e dalla sua équipe.

Nei bambini affetti da ernia diaframmatica il decorso postoperatorio porta ad un progressivo recupero della funzione cardiopolmonare ed un ritorno ad una vita normale. Ma questo non avviene per la neonata, visto la comparsa di altre problematiche, non correlate alla malformazione. Così la piccola resta in Rianimazione pediatrica sino al marzo 2020, vita la necessaria di una lunga degenza nel il reparto di Pneumologia pediatrica diretto dalla dottoressa Elisabetta Bignamini. Nel corso dei mesi la situazione respiratoria si complica ulteriormente perché la bambina sviluppa una malattia epatica colestatica che determina l’abnorme ingrossamento del fegato, con effetto compressivo sul torace. Si instaura una progressiva insufficienza epatica e la gestione clinica si fa sempre più complessa, non essendovi prospettive di dimissione. 

La mamma e il papà però non si arrendono, sostenuti anche dalla straordinaria voglia di vivere della loro bimba.

La “tenacia” della piccola sostiene anche tutti i professionisti che, in un ampio ambito multidisciplinare, hanno in cura la bimba e giungono alla decisione di inserirla in lista d’attesa per un trapianto di fegato, che si presenta da subito ad altissimo rischio. Dura mesi l’attesa di un organo idoneo, durante i quali la piccola contrae e supera brillantemente anche l’infezione da Covid 19. Grazie al Coordinamento regionale trapianti del Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso), finalmente nel novembre 2020, a COVID superato, arriva il fegato ideale, proveniente da un donatore anch’esso reduce da COVID. Si procede così al trapianto.

Questo impegnativo intervento, eseguito presso l’ospedale Molinette dal professor Renato Romagnoli (direttore del Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette) e dalla sua équipe, e le successive cure intensive post-trapianto assicurate dall’équipe di Anestesia e Rianimazione 2 delle Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna), permettono all’organismo della bimba di recuperare progressivamente dopo tutte le difficoltà già superate. Sarà tuttavia necessaria ancora una lunga degenza prima in Rianimazione pediatrica e poi nel reparto di Gastroenterologia del Regina Margherita, diretto dal dottor Pierluigi Calvo, per arrivare alla meta. Ora anche i polmoni possono crescere e svilupparsi regolarmente nella loro naturale posizione.

Dopo 17 mesi, dal giorno della sua nascita, tra qualche giorno finalmente arriverà il momento tanto atteso della dimissione dopo un ricovero: grazie all’impegno di numerosi medici ed infermieri di molti reparti e servizi della Città della Salute di Torino, ha permesso ora ai genitori di poter tornare a casa con la loro bimba ed iniziare quella vita normale che tanto hanno desiderato.

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