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giovedì, 24 Ottobre 2024

Taxi contro Uber: confermato lo sciopero del 17 febbraio

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Non è andato a buon fine l’incontro tra il sindaco di Torino Piero Fassino e i taxisti della città, da settimane ormai in guerra con gli autisti UberPop, che confermano lo sciopero di 24 ore annunciato per il 17 febbraio.
Gli autisti dei taxi “regolari” da tempo chiedono l’intervento dell’amministrazione per contrastare la concorrenza dei privati che lavorano grazie all’applicazione online che permette a chiunque di individuare l’autista Uber più vicino e usufruire del servizio di trasporto a pagamento.
All’incontro erano presenti anche i conducenti Ncc (noleggio auto con conducente), altra categoria fortemente toccata dalla concorrenza degli Uber.
Fassino ha ribadito ai tassisti che il servizio di Uber viola la legge del 1992 che regola il trasporto pubblico dei cittadini e secondo cui il Comune è impegnato a punire chi viene sorpreso a trasportare persone a pagamento senza licenza. Di conseguenza, fare un’ordinanza come chiedono per bloccare Uber è inutile, poiché la legge c’è già. Unico problema, è che oltre alle multe e ai controlli degli autisti privati, l’amministrazione comunale, come ha più volte sottolineato anche l’assessore alla Polizia Municipale Giuliana Tedesco, la Città non può fare, poiché serve una legge nazionale. Come presidente dell’Anci Fassino ha chiesto al governo un incontro affinché ci sia una posizione unica in tutto il Paese, in particolare il documento, di cui prima firmataria è la consigliera Paola Ambrogio, Fd’I, chiede che i Ministeri forniscano alle amministrazioni locali indicazioni chiare per affrontare, in modo definitivo e senza il rischio di incorrere in contenziosi legali, la questione del servizio di autovetture della società statunitense Uber. Il primo cittadino ha poi fatto sapere di aver chiesto all’Authority dei Trasporti di pronunciarsi sulla legalità o meno dell’App utilizzata da Uber per il suo sevizio online.
Ma le parole del sindaco, dell’assessore e dei consiglieri, non sono bastati a convincere i taxisti che alla fine dell’incontro hanno confermato lo sciopero del 17 febbraio contro la “concorrenza sleale degli illegali Uber”.

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