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giovedì, 24 Ottobre 2024

Tar del Lazio su nozze gay chiude le porte ai prefetti

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di Moreno D’Angelo
Solo i tribunali possono annullare la trascrizione di un matrimonio gay celebrato all’estero. E’ quanto ribadito dalla prima sezione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che ha accolto il ricorso di alcune coppie che si sono appellate contro l’annullamento, disposto dal Prefetto, della trascrizione del loro matrimonio contratto all’estero.
La materia resta oggetto di discussioni e polemiche a seguito di una serie di atti e disposizioni che avevano aperto il contrasto tra sindaci e prefetti. Alcuni sindaci di città come Bologna, Roma e Milano hanno riconosciuto e registrato tali unioni contratte all’estero, spesso con un certo clamore mediatico, dopodiché i prefetti hanno annullato le trascrizioni dal registro unioni civili. In tal senso ha pesato una disposizione del ministro Alfano che, con una circolare del 7 ottobre 2014, si è rivolto ai prefetti al fine di cancellare le trascrizioni di queste unioni e indicando ai sindaci di ritirare tale tipo di registrazioni, annullando atti da lui considerati illegittimi. Un fatto che aperto contrasti e un acceso dibattito sul quale il pronunciamento del Tar rappresenta un passo positivo per le coppie gay anche se il cammino di civiltà da fare ancora lungo per equipararci al resto dell’Europa in questa materia. Come ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino: «Io difendo il diritto dei cittadini di amarsi e un atto di amore tra due persone non puo non essere riconosciuto».
Sulla questione è intervenuto il senatore del Pd Andrea Marcucci, primo firmatario del disegno di legge per il riconoscimento delle unioni civili: «Evitiamo un ping pong all’italiana tra Prefetture e Tribunali. E’ il Parlamento che deve colmare un vuoto, che non ha pari in Europa. Faremo la legge sulle unioni civili. L’obiettivo è arrivare in Aula al Senato a fine marzo». Che ha aggiungo: «Le coppie gay devono avere gli stessi diritti al Nord come al Sud – ha aggiunto – un traguardo che si può raggiungere solo con una legge nazionale».
La questione continua a essere aperta e la volontà del premier Matteo Renzi è per il riconoscimento di queste unioni civili. Le posizioni di Alfano su coppie gay sono una discriminante non di poco conto nell’attuale maggioranza.

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