Facebook, Twitter, Instagram+ and much more. Pubblicazioni di post e stai, cinguetti e retweet per commentare gli eventi più hot del momento e foto per immortalare i momenti chiave della nostra giornata. Benvenuti nell’era dei social. Il tempo passa rapidamente e trascina dietro di sé mode e cambiamenti che hanno segnato diverse generazioni. La generazione del secondo decennio del nuovo millennio verrà ricordata come la generazione dei social, la generazione in cui il mezzo primario di interazione o di esprimersi è la pubblicazione di un post, la condivisione di un’immagine o di un articolo, stati d’animo riassunti in 140 caratteri.
I social network sono divenuti ormai il punto di incontro di milioni di utenti, che hanno abbandonato i vecchi forum per trasferirsi in massa nelle nuove piazze virtuali generaliste. Mentre Facebook e Twitter sembra siano arrivato al punto di saturazione (nel 2014 il numero di utenze per il prodotto di Zuckerberg è cresciuto solo del 2%, mentre per il suo principale competitors del 10%), altri social stanno scalando rapidamente le classifiche in termini di utenze. Stupiscono i dati relativi a Tumblr e Instagram la cui crescita nel 2014 è stata superiore ai 100%. La discrepanza nei rapporti non è vista in maniera preoccupante dagli analisti di Palo Alto, forti del miliardo di utenze attive nei cinque continenti, ma come un segnale di come gli utenti e le tendenze cambino rapidamente nel tempo. La crescita di Tumblr e Instagram afferma sempre di più l’assioma secondo cui l’uomo non può esistere senza i social e senza la sua reputazione in una società puramente virtuale. Ma al di là dell’analisi antropologiche, intorno all’apparente mondo dei social network ruota un mercato e un’economia che sostiene quasi tutti i settori dell’economia.
Facebook e i suoi fratelli canalizzano oltre il 31% traffico ai siti di qualsiasi genere presenti sulla Rete. I social network sono divenuti il vero driver per accrescere il numero di contatti, lo strumento per farsi conoscere e monetizzare il proprio brand. La crescita nel 2014 (31,27%) è stata superiore di quasi 10 punti percentuali rispetto all’anno passato, un dato che sta preoccupando i motori di ricerca e in particolare il monopolista Google, che ha ormai archiviato l’esperimento Google + come uno dei peggiori esperimenti nella storia di Mountain View.
Tra i settori dell’economia che hanno maggiormente giovato della spinta esercita dai social media spicca quello del gambling online, un ramo dell’iGaming che quest’anno ha raccolto in Italia quasi 13 miliardi di euro, assestandosi al secondo posto nella classifica degli incassi pubblicata dall’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane. Nel settore dei casinò games la maggiore crescita è stata osservata dal Casinò Online 32Red Italia, approdato agli inizi del 2014 tra le piattaforme regolamentate AAMS presenti nel nostro Paese. L’operatore inglese ha scalato le classifiche italiane insidiando la leadership degli altri competitors come William Hill, Pokerstars e Betfair, radicati nella nostra nazione da parecchi anni e considerati come casinò sicuri online.
L’importanza delle piattaforme social e della loro commercializzazione nel settore dell’iGaming è stato il tema portante di un meeting tenutosi lo scorso mese a Londra presso la Tower Hill. L’evento internazionale ha ospitato diversi contributi e workshop proposti da alcuni dei principali leader nel settore come Pokerstars, William Hill, Party Poker e 32Red.
Facebook, come era prevedibile alla vigilia, ha svolto il ruolo da assoluto protagonista nel corso dell’evento. Interessante è stata la testimonianza di Aidan O’Connell, uno dei dirigenti di esportazione nel mondo del colosso di Palo Alto. La O’Connell ha evidenziato come Facebook stia esercitando un effetto sinergico con i brandi del gioco online, soprattutto dopo l’implementazione del social gambling e la sviluppo di pagine e gruppi dedicati all’interno dei quali si stabilisce uno scambio e una connessione tra gli utenti.
La O’Connell ha spiegato come i canali tradizionali per promuovere i propri prodotti siano decisamente inflazionati, un esempio su tutti l’email marketing. Ricevere mensilmente fiumi di posta elettronica a per scopi commerciali ha un feedback negativo nei confronti degli utenti attivi e potenziali, che nel tempo classificheranno il mittente come spam, vanificando lo sforzo delle aziende in termini di investimenti. Più che positivi, invece, si sono rivelati i risultati in termini di inversioni ottenuti mediante la promozione di pagine facebook e post dedicati, che opportunamente collocati nella sezione notizie di miliardi di utenti riescono a raggiungere tramite una ricerca semantica un numero maggiore di utenti interessati al prodotto. Allo stato attuale Facebook continuerà a svolgere il ruolo di monopolizzatore dei social network e della Rete, pertanto il connubio con gli operatori di gioco online e tutte le altre realtà che hanno intenzione di far conoscere e affermare il proprio brand attraverso la Rete è destinato a protrarsi nel tempo.