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lunedì, 16 Settembre 2024

Smat-Hera-Iren, un nuovo accordo per il futuro

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Una nuova collaborazione è nata dalla sinergia di Smat, Hera e Iren che hanno presentato un nuovo progetto all’insegna dell’innovazione tra le tre aziende leader nel settore. L’obiettivo unico dei tre rispettivi campi di ricerca è sviluppare tecnologie nuove per una qualità sempre eccellente del servizio idrico.
Un accordo siglato già sei mesi fa che ora presenta i primi 9 progetti, illustrati al Centro Smat, durante un incontro al quale hanno partecipato anche il sindaco di Torino Piero Fassino, il presidente Smat Alessandro Lorenzi, il direttore Centrale Innovazione del Gruppo Hera Salvatore Molé, il presidente Iren Francesco Profumo e l’amministratore delegato Smat Paolo Romano.
9 progetti come detto che coinvolgeranno oltre 21 ricercatori per oltre 1,2 milione di euro di investimenti. Il comune denominatore dei progetti è lo sviluppo industriale di tecniche e di sistemi per ottimizzare l’efficienza di reti e impianti, riducendone i costi gestionali, e per affinare i trattamenti e i sistemi di controllo della risorsa idrica distribuita- Perché come spiega Francesco Profumo di Iren: «Bisogna utilizzare al meglio le risorse che abbiamo».
«Il punto di forza di questo Accordo – ha spiegato l’amministratore delegato di Smat Paolo Romano – è insito nelle finalità e nelle modalità con cui verrà sviluppata la ricerca condotta a regia congiunta. Attraverso l’attivazione di gruppi interdisciplinari sono state individuate le aree di ricerca applicata ad alta innovazione sulle quali lavorare in modo condiviso. In sei mesi – continua Romano – sono stati selezionati i 9 progetti che rispondessero al conseguimento di una migliore qualità del servizio e che avessero una ricaduta industriale».
Secondo Salvatore Molé di Hera, questo accordo mette «l’innovazione al servizio dei cittadini».
«Questa partnership ci rende orgogliosi – spiega Molé – perché ci fa fare un altro passo avanti: uniamo risorse e know-how tra soggetti che si sforzano ogni giorno di garantire servizi essenziali come quello idrico».
Il programma come detto, prevede oltre 1,2 milioni di euro e il lavoro di 21 ricercatori per i prossimi 2 anni. Il ritorno economico, con l’applicazione a regime dei risultati della ricerca valutato in un arco temporale di 5 anni, è di 4,8 milioni di euro.
Numeri importante che come sottolinea Paolo Romano di Smat: «Questo significa dare occupazione, migliorare la qualità del servizio e far crescere l’industria italiana a sostegno dei gestori del servizio idrico, con un risultato economico positivo per le 3 Aziende».

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