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venerdì, 18 Ottobre 2024

Sindaca di tutti, ma la Città è spaccata

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Saverio Mazza

“Non mi interessa per chi avete votato. Non lo voglio sapere”. Così esordisce con una nota sulla sua pagina Facebook la sindaca Chiara Appendino. Conscia evidentemente che spesso, molto spesso, i cittadini che le scrivono per chiedere cose, esprimere opinioni sul suo operato, esordiscono con la dichiarazione di voto. Vecchio metodo tutto italiano per chiedere una corsia preferenziale o la delusione e l’attesa dovute alle aspettative date in pasto al popolo in campagna elettorale?

La sindaca, però, facendo bene a sottolineare il suo ruolo istituzionale e dunque neutro, dimentica che, in gran parte, la partigianeria con la quale i suoi elettori/lettori si pongono anche sui suoi post è colpa sua.

La sindaca è di tutti i torinesi, ma la Città è ancora profondamente spaccata in tifoserie. Non è tutta responsabilità di quei tifosi, ma è causa della celerità disarmante con la quale Appendino ha cambiato stile. Una trasformazione personale, ma anche politica, e quindi “trasformismo” allo stato puro. Chi, oggi, immaginerebbe “Chiara” in piedi su una panchina, incurante di esserci sopra con gli stivali? Al massimo la si immagina redarguire qualche ragazzotto, armata di tailleur, che attacca la cicca dove non dovrebbe. Per non parlare della continuità indisturbata dei personaggi di quel Sistema Torino tanto odiato.

Già, mentre la sindaca è impegnata a togliersi il velo della rivoluzione che l’ha caratterizzata nella consiliatura precedente e durante la campagna elettorale, manzoniamente parlando noi capponi ci becchiamo. Ma attenzione, siamo solo all’inizio. La strada è lunga, vere sfide attendono anche lei e stavolta sarà molto, ma molto difficile.

Sul bilancio che si appresta a presentare, ad esempio, il Partito Democratico non ha nessuna intenzione di passare inosservato, perché quando si tratta dei servizi ai cittadini, alle scelte che ricadono sulle fasce più deboli, non siamo disposti a ricevere solo brioche (ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale).

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