La capogruppo del Movimento Cinque Stelle in consiglio comunale a Torino, Valentina Sganga, interviene con post nel dibattito nato dopo la nascita del governo targato M5s-Pd.
«Confesso che scrivo queste parole con enorme fatica, e mai avrei pensato di farlo – dice Sganga –
È ormai chiaro che il M5S ha raggiunto un punto in cui si scontra contro il principio dell’inevitabile.
E quando si raggiunge questo punto si possono scegliere due vie: uscire, cercare l’isolamento nella purezza, oppure cercare di gestire un nuovo equilibrio. Noi stiamo cercando di fare questo».
Sganga non rimpiange le vecchie alleanze: «Non era possibile pensare di continuare a subire i ricatti politici e morali di Salvini, che con il suo agire ambiva ad una sorta di primato dello spirito animale da liberare, in cui lui si vedeva come super predatore temuto e rispettato, per poi dimostrarsi nella realtà come una tigre di carta. Non era possibile tornare al voto con il rischio di vedere questo processo amplificato da nuovi, e addirittura “pieni”, poteri. Da questo punto di vista è stato, appunto, inevitabile l’accordo con il Partito Democratico».
Un accordo nazionale che potrebbe avere ripercussioni anche a livello locale: «Ora è il momento in cui, giustamente, il nostro passato – gli scontri anche violenti – ci vengono ricordati. Io credo che quella “guerra” debba essere la base del nostro futuro. Siamo diversi, ma non possiamo essere più nemici.
Se si entra dentro questa nuova fase, da entrambe le parti, fondando il proprio agire sul conflitto è inutile, se lo spirito fosse quello sarebbe meglio lasciar perdere. Unirsi e collaborare non significa dimenticare le nostre differenze, significa lavorare su di esse, individuando i punti in comune e valorizzandoli. Processo lungo, faticoso, probabilmente ricco di delusioni, ma processo inevitabile», evidenzia Sganga.
Continua la capogruppo: «Ho ascoltato con attenzione il discorso di Conte oggi e mi è piaciuto: i temi (corruzione, ambiente, equità) sono quelli giusti per mettere in moto un percorso che superi il circo mediatico-politico della precedente esperienza per tornare ad una politica che sappia produrre consenso intorno alla sua azione con la pazienza del dialogo e del confronto sul territorio.
Vorrei finisse la stagione delle bordate sui social e si lavorasse sulla competenza e sulla complessità, e questo vale soprattutto per il M5S, forza a cui tengo e che vorrei protagonista oggi come in futuro».
«Per questo mi auguro che il suggerimento di Grillo di scegliere figure al di fuori degli schieramenti politici venga tenuto in considerazione: abbiamo bisogno di qualcuno che sappia mettere al centro della sua azione la valorizzazione della società civile, che conosca e riconosca i bisogni dei cittadini e sappia compiere scelte per il bene comune e non per gli interessi di bottega».
«Persone che abbiano la caratura morale per resistere a scontri anche pesanti con questo o quel potere economico, sociale, mediatico. È un bel momento storico per osare. Buona fortuna a tutti noi», conclude Valentina Sganga.