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venerdì, 6 Dicembre 2024

Sciopero generale, la diretta da Torino

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

13,10: lo spezzone sociale del corteo si trova a Porta Palazzo, diretto al Miur, la sede regionale del Ministero dell’Istruzione.
12,50: scontri tra studenti e polizia davanti all’assessorato alla Sanità, in corso Regina Margherita 153. Quattro ragazzi fermati.
12,47: cariche in corso Regina Margherita.
12,35: Interviene la leader della Cgil Susanna Camusso dal palco di piazza Castello: «Renzi ieri ha detto che ci rispetta, ci mancherebbe altro se non rispettasse i lavoratori – dice – ‘Ma Renzi ha anche detto che continuerà per cambiare il Paese. Ma non si cambia il Paese se non si sta con i lavoratori, anzi si dice di stare in brutte compagnie come quelle che emergono dalla cronaca. Se il messaggio di Renzi è “tiriamo dritto” sappia che sappiamo tirare dritto anche noi. Non abbiamo bisogno di sentirci minacciati».
12,30: vigili del fuoco sdraiati a terra in via Roma in segno di protesta. Il coordinatore regionale della Cgil Gianni Nigro è intervenuto dal palco di piazza San Carlo. Alcuni No Tav espongono uno striscione “Attenzione terroristi a 30 metri”, che si riferisce ai sette attivisti il carcere con la pesante accusa per aver danneggiato un compressore.
11,53: lo spezzone sociale ha deviato in via Pietro Micca.
11,30: tra la folla c’è anche il pupazzo satirico del premier Renzi “Terminator del lavoro”. Il presidente del Consiglio è rappresentato con grembiulino azzurro con il fiocco bianco e cartello con la scritta al collo Jobs Act.
11,10: «Per il bene del Paese sarebbe importante che il governo rinsavisse e ci desse ascolto. Se non lo farà ce ne faremo una ragione ma sono sicuro che un giorno la storia dirà che qualcuno cercò di sconfiggere il sindacato ma non ci riusci» ha detto il segretario regionale della Uil piemontese, Gianni Cortese.
10,42: «Il Governo sbaglia ad escludere i sindacati. La priorità è il bisogno di lavoro e non trova corrispondenza nei provvedimenti del governo. Noi non ci fermeremo» ha detto la Camusso, che sfila in cappotto rosso e a chi le fa notare il colore risponde scherzosamente: «Ce l’abbiamo noi il copiright sul rosso».
10,30: il corteo, composto da migliaia di persone, è partito. Ad aprirlo, dietro una delegazione di vigili del fuoco, lo striscione con lo slogan del corteo “Così non va”. In testa la leader della Cgil, Susanna Camusso e il segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese.
La leader della Cgil Susanna Camusso è scesa in piazza a Torino per contestare il Jobs Act e la legge di stabilità del governo Renzi. Il corteo parte da piazza Vittorio Veneto, con almeno 30 mila persone attese e 200 pullman in arrivo da tutto il Piemonte. I sindacati Cisl e Uil scendono in piazza con lo slogan “Così non va”. In piazza anche lo spezzone sociale  del corteo, con membri dei centri sociali e Cobas. Il corteo si concluderà con il discorso della Camusso in piazza Castello.
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