Presidio in piazza Castello, sotto la prefettura, da parte degli insegnanti che partecipano allo sciopero nazionale della scuola.
“Questo è uno sciopero importante – spiega Simona Sacchero, segretaria generale Cisl Scuola area metropolitana di Torino e Canavese – oggi era necessario essere in piazza perché con il decreto invece di investire le risorse fresche del Pnrr per l’istruzione e la formazione si va ad attingere risorse della scuola con taglio degli organici”.
Parola d’ordine il no al taglio di oltre nove mila cattedre in Italia. “Il decreto – evidenziano – invade i campi della contrattazione in materia di reclutamento e formazione: capitoli che dovrebbero essere, appunto, regolati tra le parti”. Secondo i rappresentati degli insegnanti le nuove modalità di reclutamento non lasciano “nessuna possibilità di stabilizzazione per i precari”.
“Noi che pensiamo al futuro dei bambini ci chiediamo chi stia pensando al nostro – evidenzia una docente precaria – continuiamo a rincorrere corsi per aumentare i punteggi nelle graduatorie spendendo tanti soldi per un’abilitazione che sembra non arrivare mai. Adesso anche questa pretesa di acquisire ulteriori sessanta crediti quando non si sa quale sia la metodologia di reclutamento in quanto acquista l’abilitazione non è detto che il superamento del concorso sia fattibile”.