Ecco l’intervento integrale, in consiglio comunale di Torino della consigliere di opposizione Federica Scanderebech sui controviali ai 20 chilometri all’ora.
“Nel merito della mozione della maggioranza pentastellata che in 14 lunghissimi punti chiede di tutto e di più, ma sostanzialmente vuole paralizzare la viabilità di un’intera città, non posso che essere totalmente contraria. Strumentalizzare un’emergenza sanitaria mondiale per legittimare le vostre idee è del tutto pretestuoso. Lo stesso Assessore Lapietra, in 2 commissione, ha ammesso che tutto ciò non ha il fine di contenere il contagio da coronavirus o di favorire il commercio, bensì di avviare definitivamente pedonalizzazioni e piste ciclabili, a mio avviso a danno della complessiva viabilità, se avviate con questo approccio. Uno spiccato esempio è stata la commissione della scorsa settimana sull’intervento in via chiesa della salute e via vibò, in cui la circoscrizione è scettica e non coinvolta.
Se così fosse, che si vogliono celare azioni temporanee in provvedimenti duraturi, però allora a questa maggioranza manca del tutto anche il coraggio di scrivere che tali provvedimenti sono richiesti non temporaneamente e provvisoriamente, ma in maniera definitiva.
Quindi o l’una o l’altra. Quello che volete è celato come provvisorio ma in realtà è definitivo? Perché come la delibera del suolo pubblico non mettete una data temporale di applicazione fino a emergenza sanitaria terminata o fino al 30 novembre come in quella delibera?
Come si pensa di prevedere controviali ai 20 km/h e ancora peggio definire tutta la viabilità di un’intera città ai 30 km/h, con alcune eccezioni; magari col pretesto pure di fare cassa con le sanzioni per il non rispetto dei limiti di velocità inflitti ai danni dei cittadini?!
Infatti, l’unico dato che lo scorso lunedì in risposta alla mia interpellanza abbiamo ricevuto è che i cittadini verranno vessati con accertamenti su strada qualora non rispettino i limiti inflitti dall’ordinanza, infatti, non si è per nulla dichiarato che questo non sarà previsto e nulla è dato sapere sull’entità delle sanzioni.
Avete mai provato a percorrere in auto un controviale ai 20 km/h?
Altro elemento è l’impatto sull’inquinamento: questa amministrazione ha studiato l’incidenza e l’aumento del traffico e dell’inquinamento di tutti gli automobilisti che si riverseranno sui viali centrali della città?
Qual è il piano di fattibilità? Qual è la copertura finanziaria? Qual è il percorso partecipato e studiato col territorio?
State esclusivamente demonizzando l’uso dell’auto privata, con provvedimenti sconsiderati senza neppure occuparvi prioritariamente dell’igienizzazione dei mezzi in sharing e della sicurezza sull’affluenza dei mezzi pubblici. Senza parlare dei precedenti provvedimenti su ZTL, T-red, aumento sosta strisce blu, aumento abbonamento residenti, solo per citarne alcuni.
Perché prioritariamente non potenziate il trasporto pubblico, anziché sopprimere le fermate e aumentarne il costo del biglietto?
Perché piuttosto non pensate prioritariamente a mettere in sicurezza le piste ciclabili già esistenti ed eliminare i vari ostacoli ancora presenti?
Perché non pensate prioritariamente a mettere in sicurezza chi va col monopattino, avendo Torino il primato per prima città italiana con il più alto numero di incidenti stradali di cittadini che usano il monopattino? Non ultimo quello del 21 aprile in Corso Lecce in cui il ragazzo è ancora in coma.
Torino non è una città a portata di pedoni o di bici, come invece, tante altre capitali europee, è imparagonabile con città come Berlino, New York, Bogotà e Bruxelles, citati in mozione.
Torino poi è una città con una popolazione piuttosto anziana e non ha un clima dei migliori per privilegiare gli sposamenti all’aria aperta.
Queste sciagurate iniziative, demandate anche in mozione, dell’amministrazione mandano solo in tilt l’intera mobilità di una città già colpita dagli insensati provvedimenti per vessare i cittadini che per esigenza o scelta si trovano a dover usare l’auto privata. E secondo i dati ISTAT richiamati nei miei emendamenti non sono per nulla pochi i cittadini che usano per esigenza o scelta l’auto in città (solo per citare un dato il 71% si sposta in auto, rispetto a un 3% in bici, per motivi lavorativi o di studio), mi chiedo quindi perché questa amministrazione non prenda seriamente in considerazione queste statistiche, anziché far finta di non esserne a conoscenza.
Nello specifico poi dei vari punti dell’impegnativa, che vorrei votare per parti separate, mi soffermo sugli unici due punti ampiamenti votabili, in merito all’igienizzazione dei mezzi in sharing, necessità peraltro già sollecitata in una mia interpellanza. E il successivo punto che favorisce il lavoro in smart working del personale degli enti pubblici, non può che essere accolto.
Ma i restanti 12 punti sono a mio avviso del tutto inaccettabili.
Dove troverete poi le risorse per le coperture finanziarie?
Il 13 maggio dichiaravate che per l’intero piano dei controviali servirebbero circa 2,5 milioni di euro per un totale di 50 km di controviali ciclabili. Dove troverete la copertura finanziaria?
Il 10 maggio dichiaravate che il nodo delle risorse è centrale perché i primi interventi verranno realizzati tramite ribassi di gara e fondi già messi a bilancio per le ciclabili, ma nella settimana entrante saranno realizzati 8 chilometri sugli 80 promessi e i fondi per tutti al momento non ci sono. Sono state tracciate in quella settimana le strisce bianche che segnano le zone “riservate” ai ciclisti, ma fare lo stesso dipingendo di rosso la strada, come avviene nelle ciclabili, può arrivare a costare 23mila euro al chilometro.
Quando lo scorso lunedì interrogavo l’assessora Lapietra tramite interpellanza sul reale ammontare dell’intervento nulla mi veniva risposto. Dalla risposta è emersa una totale improvvisazione e incertezza di come attuare il piano.
Parlate tanto di buco del bilancio, di bomba sociale, spaventando i cittadini con annunci futili e riversando le responsabilità su di loro, poi date priorità a ciò anziché aiutare le attività commerciali e i cittadini in ginocchio. Immagino con questa bellissima trovata rialzerete l’economia della città! Perché anziché stanziare questi fondi per la mobilità dolce non prevedete un bando a fondo perduto per un contributo alle microimprese come ha previsto il Comune di Rivoli?
Sarà probabilmente un limite mio ma penso che ogni azione debba avere un piano di fattibilità, un cronoprogramma, una copertura economica, un percorso partecipato e studiato nel tempo, vedo solo improvvisazione ed incapacità. Tale iniziativa arriva poi a fine mandato, spacciando il provvedimento come temporaneo per attenuare la reazione della quasi totalità della città, che si dichiara esausta, nauseata e demoralizzata, del tutto contraria a questa ordinanza, ciclisti compresi. Perché si è aspettato 4 anni di mandato?
Aggiungo che la commissione trasporti dell’ordine degli ingegneri ha bocciato le ciclabili in città: forti perplessità sulle corsie condivise con le bici “la mobilità dolce così diventa pericolosa”. Limitare la velocità dei controviali ai 20 km/h può essere un boomerang invece di garantire sicurezza a bici e monopattini. Perplessità sulle conseguenze che possono essere generate sull’intera rete stradale e sulla reale applicazione di tutti i cittadini di tali nuove regole. La prima preoccupazione deve essere la sicurezza dei cittadini tutti. L’ordine degli ingegneri conclude commentando: “apparenti soluzioni che si trasformano in disagi quando i progetti non danno sufficiente attenzione alle conseguenze temporali e dei comportamenti collettivi”.
Sia ben chiaro, non sono del tutto contraria alle pedonalizzazioni e alle piste ciclabili, ma tutto deve avere un senso e una progettualità. Le ultime due piste ciclabili di Via Nizza e Corso Matteotti, solo per citarne due, sono del tutto pericolose sia per i ciclisti che per gli automobilisti.
Mi opporrò a tale ordinanza e a tali mozioni che vanno in questa direzione, con tutti gli strumenti a disposizione e ho anche presentato una mozione per richiedere la sospensione immediata di tale nefando provvedimento emanato il 6 maggio nel bel mezzo di una pandemia.
Concludo chiedendovi se avete letto e sentito i commenti dei cittadini e in che maniera abbiano appreso della notizia.”