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domenica, 8 Settembre 2024

Salone del Libro 2015, Fassino: ”Cultura nuovo driver contro la crisi”

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È stata presentata oggi la 28° edizione del Salone Internazionale del Libro, la kermesse torinese dal 14 al 18 maggio, che ogni anno chiama a raccolta migliaia di visitatori e appassionati di letteratura e non solo. Anche quest’anno, dopo tante polemiche, la scelta della sede della Fiera è ricaduta sul Lingotto, confermata fino al 2017.
Presenti all’incontro, oltre ad Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del Libro, e Rolando Picchioni, presidente Fondazione del Libro, della Musica e della Cultura anche Peter Dettmar, console generale di Germania a Milano, Barbel Becker, direttrice progetti internazionali Frankfurter Buchmesse, l’assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi e il sindaco di Torino Piero Fassino.
Paese ospite d’onore dell’appuntamento di quest’anno, la Germania, per rinsaldare il rapporto con l’Italia, mentre tra le regioni il Lazio, con «stand dove verranno organizzati reading di libri per grandi e piccini, con assaggi e happy hour ricchi di prodotti tipici del Lazio e tanto altro» ha spiegato l’assessore romano alla Cultura Lidia Ravera.
«Per secoli – ha detto invece Ferrero – l’Occidente europeo ha trovato nel nostro patrimonio le sue matrici, la sua bussola, le sue fonti di ispirazione, i suoi modelli. Ma oggi è ancora così? Siamo ancora capaci di metabolizzare e reinterpretare questa illustre tradizione? Come è cambiato il ruolo, la rilevanza, la significatività di chi pratica delle attività creative? Io credo – ha concluso Ferrero – che dobbiamo ripartire da queste riflessioni per ritrovare quella bussola che all’apparenza abbiamo perso».
Ma poi ancora progetti e sezioni speciali, come il Bookstock Village, dove saranno protagonisti i lettori da zero a venti anni, Salone Off 365, con eventi anche fuori dal Lingotto, in librerie e biblioteche torinesi, dove sono attesi già Zerocalcare, Lella Costa, Olivier Tallec e altri. Poi ancora il “Mumble Mumble”, dedicato al fumetto, “Le Meraviglie d’Italia”, tema conduttore del Salone del Libro 2015, legato all’Expo di Milano, «occasione – come ha specificato Rolando Picchioni – per ripercorre e ripensare il nostro rapporto con l’immenso patrimonio che abbiamo ereditato e di cui non siamo degni». Rientra in questo contesto la ricorrenza dei 750 anni dalla nascita di Dante.
Picchioni inoltre, nel suo intervento, ha anche sottolineato l’impegno degli organizzatori nel lasciare bloccato il costo del biglietto d’ingresso, «cosa non da tutti in un periodo di crisi e viste le limitate risorse».
Dalla Germania invece, grazie alla collaborazione con il Goethe Institut e con la Buchmesse fi Francoforte, omaggi alla letteratura tedesca e a Goethe.
Non mancheranno anche quest’anno i padiglioni dedicati alla cucina, con l’ormai celebre Casa Cookbook, ovvero l’area interamente dedicata alle pubblicazioni enogastronomiche, che da tre anni richiama a Torino grandi chef italiani e i volti più noti della televisione.
Dopo aver ringraziato tutti, il sindaco Piero Fassino, ha sottolineato come la kermesse sia «un’ottima occasione per la città di Torino di farsi conoscere per quella che è oggi, distaccandosi dall’immagine che in molti hanno ancora a mente» ha spiegato il primo cittadino, parlando di una città moderna e in pieno fermento culturale. Poi rispondendo alla domanda dell’assessore Ravera, in che modo la politica può aiutare la cultura, Fassino parla dell’impegno della politica sabauda nel settore: «Abbiamo investito molto nella cultura, perché a differenza di quello che credono in molti, la cultura non è un bene di lusso del quale godere solo nel periodo di “vacche grasse” anzi – ha concluso – noi pensiamo che l’investimento culturale sia il nuovo driver contro la crisi».

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