Alla Sapienza di Roma gli uomini della celere il casco se lo sono tenuti a coprire il viso, così come hanno impugnato per bene i loro manganelli contro i ragazzi dei collettivi studenteschi che in mattinata si sono riuniti davanti al rettorato per protestare contro l’attuale governo e le grandi opere come il Tav. Occasione: la conferenza nazionale del ministero dell’Ambiente “La natura dell’Italia” sulla green economy, alla presenza di vari ministri e a cui avrebbe dovuto partecipare il premier Letta e il presidente della Repubblica Napolitano.
Gli studenti hanno affisso alcuni striscioni sui palazzi della facoltà (“L’Università è di la vive non di chi la distrugge”; “La nostra Università non è una passerella per chi semina austerità! Napolitano e Letta non siete i benvenuti a La Sapienza!” sono alcuni degli slogan) e poi hanno raggiunto l’aula magna del rettorato dove sono stati lanciati alcuni petardi. E qui, a differenza di quanto accaduto nelle proteste dei giorni scorsi in Italia, l’intervento della polizia si è fatto sentire. Un fitto cordone di agenti in assetto antisommossa ha presidiato l’ingresso dell’aula magna.
Poco dopo la protesta si è spostata nel cortile del rettorato dove al lancio di uova e petardi la polizia ha risposto con manganelli e lacrimogeni. Due ragazzi sarebbero inoltre stati fermati. Mentre minimizza la situazione il rettore Luigi Frati per il quale «si tratta solo di qualche botto di saluto in vista della fine dell’anno».
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