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giovedì, 24 Ottobre 2024

Rimborsopoli, la Procura chiede il rinvio a giudizio per Cota e Cattaneo

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Sono quaranta i consiglieri regionali che si devono aspettare l’avviso di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui super rimborsi, partita nel settembre 2012. Tra loro spiccano i nomi del governatore Roberto Cota e del presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo. L’indagine sulle “spese pazze” a Palazzo Lascaris, che aveva inizialmente coinvolto 56 consiglieri su 60 per peculato, è quindi formalmente chiusa. E la posta in gioco è tutt’altro che leggera, dal momento che si parla di scontrini da 1 milione e 850mila euro per viaggi, cene al ristorante, hotel e addirittura lingerie, borse firmate, elettrodomestici, tagliaerba e colf. Non solo, e qui si scende nel ridicolo, tra gli acquisti folli si annoverano persino calze, mutande e solarium.
I fatti. Il caso era scoppiato dopo che il deputato del Pdl Roberto Rosso aveva dichiarato su TeleLombardia che un consigliere piemontese era riuscito a farsi pagare una settimana bianca al Sestriere spacciandola per una «missione istituzionale». Insistenti voci di corridoio avevano immediatamente identificato Luca Pedrale, capigruppo del Pdl, attorno al quale il partito si era stretto, provocando la parziale ritirata di Rosso, che aveva fatto marcia indietro affermando che la sua era «solo una provocazione, un paradosso per sollevare un problema che esiste non soltanto in Piemonte, ma in tutte le Regioni, e che non può essere risolto dalla Guardia di Finanza, ma dalla politica». Si riferiva, ovviamente, dell’autocertificazione: una legge regionale introdotta in Piemonte nel 2001, tanto vituperata da stampa e cittadini quanto passata sotto silenzio da almeno parte della classe dirigente. I rendiconti delle spese e le carte relative ai gettoni di presenza relativi al periodo 2008 – 2012, consegnate agli uomini della Guardia di Finanza lo scorso settembre, avevano fatto emergere quanto sia inquietante il risultato.
Già a prima vista i dati emersi avevano fatto insospettire i finanzieri: 590milaeuro rimborsati a consiglieri e assessori per i viaggi, con differenze abissali tra chi si sarebbe spostato tantissimo e chi niente e gettoni di presenza (di 122,07 euro) ricevuti anche in giorni di vacanza erano solo i casi più eclatanti di una lunga lista di presunte irregolarità. «Ben venga tutto quello che va nella direzione della trasparenza» dichiarava Cota, con Cattaneo che gli faceva eco affermando che «in questa legislatura sono stati ridotti i costi». Poco più di un anno dopo la Procura chiede che vengano entrambi processati.
Naturale, quindi, che il clima a Palazzo Lascaris sia piuttosto pesante, con qualche consigliere di Lega Nord e Pdl che già parla di lasciare la politica. «Che in Regione ci sia tensione è naturale – commenta Monica Cerutti, consigliere di Sinistra Ecologia Libertà – ora staremo a vedere. Abbiamo piena fiducia nella magistratura».

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