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domenica, 8 Settembre 2024

Riaprono bar e ristoranti con l’incognita dei clienti: il 50 per cento continuerà a scegliere l’asporto

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Bar e ristoranti pronti alla ripartenza. Da domani, 23 maggio, anche in Piemonte i locali saranno nuovamente aperti per il consumo al tavolo e al bancone. Una partenza in ritardo rispetto al resto d’Italia per scelta del governatore Alberto Cirio vista la situazione ancora delicata dei contagi. 

Secondo l’indagine condotta da Epat, (l’associazione dei pubblici esercizi di Ascom) domani sarà il 70 per cento degli esercizi pubblici torinese ad aprire. Mentre per il restante 30 resta da capire se si tratterà di ripartenza ritardata di qualche giorno e di quanti invece hanno scelto proprio di non aprire più. 

Di chi domani riaprirà il 40 per cento già era al lavoro con l’asporto e il 35 per cento anche con il delivery, mentre il 95 per cento degli intervistati si dichiarano pronti con le norme di tutela per i clienti ed il 91% per quelle per i propri dipendenti. 

La ripartenza però non avviene senza timori: il 50 per cento teme per le prospettive economiche mentre il 50 per cento degli esercenti ritiene di non aver ricevuto adeguati aiuti economici per gestire questa fase. 

Resta l’incognita dei clienti: molti infatti nonostante la riapertura hanno dichiarato che preferiranno comunque continuare con il delivery e l’asporto piuttosto che rifrequentare i locali almeno in queste prime settimane, preferendo rinviare la prima cena fuori almeno di un mese. Così come ci si avventurerà meno in nuovi locali, privilegiando quelli conosciuti e quelli con tavoli all’aperto. 

“Insomma, si incominciano a testare sul vivo i grandi timori che ci accompagneranno, come settore, nei mesi a venire – dichiara Claudio Ferraro direttore Epat – L’ ottimistica fiducia in una sollecita ripresa, lascia il posto a concreti timori di crisi, per un settore che già prima del Covid, ne aveva dato segni. Nella ripartenza in un weekend di tempo bello rimane il rischio di assembramenti per cui gli esercenti della movida condivideranno la prudenza nelle riaperture con la cessazione dell’asporto alcolici dalle 19 e chiusura all’una nelle zone della movida e in quelle più a rischio della città”.

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