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venerdì, 6 Dicembre 2024

Quando l’emergenza Coronavirus vale meno di un gettone di presenza

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Quanto avvenuto oggi alla capigruppo del Consiglio Comunale di Torino lascia tristemente attoniti. Infatti, secondo il resoconto della riunione anche in piena emergenza Coronavirus anche quando bisognerebbe usare il buonsenso e lasciare da parte le discussioni che di politica hanno ben poco questo non avviene.

È tempo di sacrifici per molti ma per qualcuno non è così. Tema della capigruppo l’organizzazione del lavoro per la prossima settimana. A rappresentare il gruppo del Movimento Cinque Stelle non c’era la capogruppo Valentina Sganga né la sua vice Giovanna Buccolo, anche perchè probabilmente con loro presenti le cose sarebbero andate in modo diverso.

Infatti a rappresentare i pentastellati c’era Viviana Ferrero, che più di una volta ha messo in difficoltà e in imbarazzo la sua stessa maggioranza in questa consiliatura. Il capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo in accordo con tutte le minoranze propone di convocare commissioni consiliari solo se ci sono atti da discutere o esaminare. Insomma tradotto: meno riunioni in una situazione complicata come quella che si vive in Italia, e sotto la Mole. Anche perché la macchina comunale è già sotto forte pressione nell’attuare le disposizione per il contenimento del virus e la convocazione di una commissione consiliare comporta frequentemente la presenza di assessori, dirigenti e funzionari.

D’accordo con le minoranze anche la sindaca Chiara Appendino. L’unica ad opporsi, inspiegabilmente, Viviana Ferrero che decide di votare contro.

Appendino cerca di chiarire le idee alla Ferrero in un improvvisato faccia a faccia, che si è svolto dove un tempo era ospitata la buvette del Consiglio Comunale torinese.

I toni si alzano, al punto che chi è nella Sala Rossa accanto non può fare a meno di sentire gli strilli. Niente da fare, la Ferrero non cede e testardamente conferma il suo voto contrario. Così le commissioni continueranno a essere convocate per qualsiasi motivo e non solo per atti come mozioni, interpellanze e delibere. Come era stato richiesto delle minoranze.

Ma Viviana Ferrero mette in difficoltà l’amministrazione e per altro porge il fianco ad un sospetto?

Già, a quello che sostiene che la sua decisione serva solo a proteggere il famoso gettone di presenza. Infatti va ricordato che per raggiungere l’indennità mensile massima, pari a 1600 euro netti al mese (un quarto di quanto percepito dal sindaco), servono almeno 19 presenze (un gettone ha il valore di 120 euro lordi). Questo fa si che molte volte i presidenti di commissione, esponenti della maggioranza pentastellata, convochino commissioni contenenti oggetti e discussioni quanto meno di dubbia utilità.

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