Ha chiesto il patteggiamento Davide Vannoni, padre del metodo Stamina, oggi a processo insieme ad altri sei imputati, che insieme a lui hanno fatto richiesta formale davanti al Giudice per l’udienza preliminare Giorgio Potito.
Il pm Raffaele Guariniello ha accolto le richieste di patteggiamenti, tutte comprese tra un anno e sette mesi, per cui Davide Vannoni, difeso dai legali Pasquale Scrivo e Liborio Cataliotti, già condannato a 1 anno e 10 mesi, sospesi con la condizionale e senza menzione nel casellario giudiziario, potrebbe uscire di scena dal processo.
Guariniello, ha acconsentito all’accordo dopo aver preso atto che Vannoni, ha avviato la procedura per ritirare il ricorso davanti al Tar del Lazio nei confronti del Ministero della Salute contro le valutazioni del Comitato scientifico sulla validità delle cure, rinunciando di fatto alla valutazione della validità della cura a base di cellule staminali per le cure compassionevoli sui bambini malati. Sviluppi importanti quindi, nel procedimento giudizirio in corso, che secondo il pm Guariniello «ristabilisticono la verità scientifica» sul caso Stamina.
Tra le richieste di patteggiamento di altri sei imputati spiccano i nomi di Marino Andolina, (braccio destro di Vannoni), Erika Molino, Roberto Ferro, Gianfranco Merizzi Andrea Losana e Leonardo Scarzella, difeso da Roberto Trinchero, che precisa come questa sia una scelta strategica e non un riconoscimento di responsabilità.
Hanno invece scelto il rito abbreviato Carlo Tomino e Marcello La Rosa, l’ex socio di Vannoni, ma non sceglieranno altri riti alternativi i quattro medici degli Spedali Civili di Brescia Ermanna Derelli, (direttore sanitario), Carmen Terraroli, Fulvio Porta e Arnalda Lanfranchi. Gli avvocati di questi ultimi due, hanno chiesto il non luogo a procedere per i loro assistiti. La decisione del gup dovrebbe arrivare il 18 marzo.