Bandiere No Tav sventolano davanti al Palagiustizia di Torino. Un presidio di attivisti che si oppongono all’alta velocità in Valsusa in occasione dell’apertura del processo a tre No Tav che a novembre del 2012 avrebbero impedito a un poliziotto in borghese di scattare delle foto al cantiere Tav di Chiomonte.
Uno dei tre imputati è in carcere dal 9 dicembre per un assalto al cantiere avvenuto nel maggio scorso.
Durante il processo a causa di alcuni cori degli attivisti, in un primo momento, il giudice li ha fatti allontanare, ma quando i pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo si sono opposti alla richiesta della difesa di far sedere al banco accanto a lei uno degli imputati, che era in cella poiché detenuto, è scoppiata nuovamente la bagarre. E così il giudice ha deciso di continuare il processo a porte chiuse.
I No Tav hanno così deciso di sfilare in corte per le vie della città con uno striscione su cui c’è scritto «Se è terrorismo difendere la terra siamo tutti terroristi. Libertà per Chiara, Nicco, Mattia, Claudio».
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