Cento domande a risposta multipla in cento minuti, 35 mila candidati per 2425 posti. Sono questi i numeri del concorso da dirigente scolastico svoltosi questa mattina a Roma.
Un concorso in più tappe, lungo e che potrebbe riservare delle sorprese sul finale, come ad esempio un numero di posti assegnati inferiore rispetto a quelli disponibili. Cosa che può avere del paradossale se si considera che la media è di 13 candidati per posto. Ma in realtà è il lungo iter che si apre dopo la prova di oggi a fare da scrematura.
Infatti, quello che è certo è che ci vorrà ancora un anno per avere i risultati definitivi e con ogni probabilità i nuovi presidi potranno insediarsi solo dall’anno scolastico 2020/2021. Dall’esame di oggi, computer-based, solo i primi 8700, in base al punteggio totalizzato con le risposte a 100 domande, accederanno alla seconda fase.
Sarà il turno di una seconda prova scritta sempre a pc con sette domande a risposta aperta di cui due in una lingua straniera, scelta dal candidato. Poi il colloquio orale su domande di cultura generale, competenze informatiche e lingua straniera. Infine la nuova graduatoria del Miur che comprenderà i primi 2900 candidati.
A questi sarà dedicato un corso di formazione di due mesi alla Scuola superiore di Pubblica amministrazione. Poi due mesi di tirocinio sul campo e poi un ultimo esame: prova scritta e orale per verificare ciò che si è appreso e poi la prova definitiva.
Come detto un percorso lungo, che non tutti potrebbero essere incentivati a portare a termine per questo il governo sta anche valutando di accorciare l’iter.