Piemonte in zona gialla da lunedì 26 aprile, ancora si attende la conferma che, come sempre arriverà a ridosso del fine settimana, ma i numeri in constante discesa dei contagi fanno ben sperare.
Il passaggio in zona gialla, inoltre, coinciderebbe con una serie di nuove riaperture che consentirebbe il decreto a cui il governo Draghi sta lavorando in queste ore.
Tra le misure più chiacchierate quella della riapertura di bar e ristoranti per il servizio al tavolo. Sarà infatti possibile per i locali offrire pranzo e cena, entro le ore 22, ma solo all’aperto, dunque per chi ha dehors o tavoli esterni. Quattro i commensali ammessi allo stesso tavolo. Mentre per i servizi al chiuso si parla di riaperture solo a giugno.
Restano aperti tutti i negozi, mentre è confermata la chiusura dei centri commerciali, ad eccezione di alimentari e beni essenziali, nel weekend ancora per qualche settimana
Piemonte zona gialla: riaprono musei, teatri e cinema
E si torna anche nelle sale cinematografiche e teatrali e nei musei. Capienza dimezzata per teatri e cinema dove i biglietti dovranno essere acquistati online per calcolare il numero di posti presenti. Mascherine obbligatorie durante tutto lo spettacolo e distanza minima di un metro a meno che non si sia conviventi. Comunque il numero di spettatori non potrà essere più di 500 al chiuso e mille all’aperto.
Per i musei le riaperture sono per ora solo nei giorni feriali e con ingressi contingentati e in linea con tutte le misure di prevenzione da sempre adottate (mascherine, igienizzazione delle mani e misurazione della temperatura).
Piemonte zona gialla: gli spostamenti
Libertà di spostarsi al di fuori del proprio comune se si è in zona gialla. Si potrà andare nel resto della regione senza autocertificazioni e spostarsi in regioni gialle confinanti. Per tutti gli altri casi invece sarà necessario essere in possesso della green card che attesti di essere immuni al Covid o di aver fatto un tampone con risultato negativo.
Confermata anche la possibilità di fare visita a parenti e amici, ora in quattro per volta e non più in due, oltre a figli minori.