Niente processo d’appello per Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo. Infatti durante l’udienza di oggi i giudici hanno accolto la richiesta del procuratore generale Carlo Maria Pellicano e delle parti civili trasmettendo gli atti alla corte d’Assise per competenza funzionale ed evitando così eventuali reclami su questioni di nullità per ragioni di carattere tecnico.
Il procuratore generale Pellicano e i legali di parte civile, tra cui Caterina Biafora, hanno affermato che la competenza funzionale è della corte di Assise d’Appello:
l’accusa mossa ad Appendino e agli altri imputati è disastro e omicidio colposo, ma in un processo parallelo, già terminato in Cassazione, i quattro giovani imputati per avere scatenato il panico tra la gente spargendo spray al peperoncino a scopo di rapina hanno dovuto rispondere di omicidio preterintenzionale.
Il reato contestato ad Appendino non cambia e resta quindi in forma colposa: ma i giudici competenti sono quelli della corte di Assise di appello.
Si tratterà ora di fissare la nuova data del processo di secondo grado per l’ex sindaca e ora parlamentare M5s che era stata condannata a 18 mesi in primo grado.