di Andrea Doi
Non arriva certo a sopresa l’avviso di garanzia per la sindaca Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo del 3 giugno scorso. La prima cittadina che era già indagata in seguito alle denuncie di alcuni feriti, si è vista notificare un ulteriore avviso per quella tragica notte in cui 1500 persone rimasero ferite nel tentativo di fuga dopo un’ondata di panico di cui ancora non si conoscono i motivi.
Dicevamo, che non arriva a sorpresa, visto che negli ultimi giorni si è parlato spesso della chiusura indagini e che addirittura gli avvisi, sarebbero stati firmati venerdì scorso, ma che per la notifica si è atteso la fine dell’elezioni regionali in Sicilia.
Ma se inizialmente erano due, pian pianino le indagini della Digos coordinate dai magistrati Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo, hanno portato a ben 15 notifiche. Il lavoro degli inquirenti non è stato facile. Anche perchè sono state sentite centinaia di testimonianze.
Se da una parte gli investigatori hanno lavorato per scoprire che cosa ha scatenato il panico in piazza San Carlo, dall’altra si è indagato per trovare i responsabili della pessima organizzazione di quella serata. Indagini sui venditori abusivi, visto che scorrazzavano liberamente nelle zone in teoria off limits, sui controlli all’acqua di rose, sulle transenne diventate trappole per chi fuggiva dalla piazza, le mancanze di via di fuga. Insomma, temi trattati più volte in questi mesi, e da cui sono emerse le gravi negligenze, trasformatesi oggi in avvisi di garanzia. E, come detto, tra questi nomi di dirigenti e funzionari tra cui l’ex capo di Gabinetto della sindaca Paolo Giordana e il dirigente comunale Paolo Lubbia, il capo di Gabinetto della Questura Michele Mollo e il dirigente del Commissariato centro Alberto Bonzano. Oltre ai due dirigenti di Turismo Torino, il presidente Maurizio Montagnese e il direttore Danilo Bessone, già iscritti nel registro degli indagati dallo scorso luglio.
La sindaca ha affidato il suo primo commento ai social network: « Offrirò come sempre la massima collaborazione agli inquirenti poiché è interesse di tutta la cittadinanza che vengano ricostruiti i fatti e definite le responsabilità di ognuno».