di Bernardo Basilici Menini
“Una battaglia di uguaglianza e laicità”, la definiscono i firmatari. Il punto è che a Torino, raccontano, a differenza di altre città, non c’è un luogo per una commemorazione laica. E per questo hanno presentato una petizione, per chiedere al Comune di istituire le sale del commiato per le cerimonie laiche nei cimiteri cittadini.
A parte poche eccezioni, che vengono offerte esclusivamente dalle agenzie funebri, come Socrem – che tuttavia lo permette solo per le cremazioni – e Giubileo, chi richiede un rito laico se lo deve celebrare senza alcun luogo preposto. Cosicché chi ha la possibilità può organizzare un addio ai propri cari, mentre chi non le ha deve rinunciare o arrangiarsi.
I membri di Uaar, l’Unione degli atei e agnostici razionalisti, raccontano di cerimonie celebrate sui viali antistanti al cimitero monumentale, cerimonie “fai da te”, con l’unica fortuna di un meteo clemente. «In altre situazioni si è arrivati al paradosso, per esempio in occasione dell’ultimo saluto a uomini delle istituzioni – dicono i firmatari – quando senatori e alte cariche dello Stato sono arrivate da tutta Italia e hanno assistito a una cerimonia fatta nell’area alberata di un controviale».
La Regione Piemonte si era già mossa con un regolamento del 2012. Il Comune di Torino aveva approvato una delibera lo scorso marzo, ma poi l’attuazione è rimasta ferma. Ed è proprio questa la richiesta dei firmatari: implementare finalmente degli intenti che sono già su carta da diversi mesi.