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giovedì, 24 Ottobre 2024

Per l’Expo un moderno car sharing anche a Torino, ma servono i soldi dei privati

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo
L’appuntamento Expo ha smosso il decisionismo sabaudo in materia di car sharing. Una delibera del Comune ha dato il via alla ricerca di privati interessati al progetto da attivare entro 90 giorni. L’obiettivo dichiarato è quello di avere in città fino a 1500 veicoli in condivisione entro maggio.
Riusciremo così finalmente ad avere anche sotto la Mole, dopo tanti ritardi e tentennamenti, un servizio car sharing moderno come quello che ha riscontrato ampio successo a Roma, Milano e Firenze.
Un sistema molto pratico definito “free floating” che permette l’utilizzo, a qualunque ora, di un ampio parco macchine, attivando una semplice app sullo smartphone. Si può così prendere l’auto segnalata più vicina per poi lasciarla dove si vuole alla fine del noleggio, negli ampi limiti previsti.
Per ora siamo alla prima delibera, che attende il coinvolgimento dei privati con un investimento di un certo rilievo. Un impegno di tutto rispetto, in quanto l’obiettivo parla di un parco di ben 1500 veicoli a disposizione dei cittadini in fase di avvio.
Entro maggio si vorrebbe il servizio già operativo. Nel dettaglio, ogni società che partecipa al progetto potrà partire con 100 auto entro il primo mese, ulteriori 100 entro il secondo e altre 250 entro il terzo. Ma arriveranno in tempo questi privati visto lo scarso interesse registrato fino ad oggi verso le iniziative pubbliche sul terreno della nuova mobilità urbana?
A Roma un moderno servizio di car sharing si è sviluppato con la partecipazione di Eni, Trenitalia e Fiat. Insomma colossi in qualche modo cointeressati e coinvolti anche in progetti pubblicitari e di immagine. A Torino si aspettano quindi coinvolgimenti di gruppi di rilievo.
Il sistema che si spera verrà presto sviluppato non ha nulla a che vedere con quelle poche macchine in affitto introdotte nel 2002, ferme nei parcheggi nel centro cittadino e di fatto ignorate per i costi elevati di utilizzo.
Un sistema che non ha mai funzionato in nessun posto d’Italia, se non in modo assolutamente marginale. A Torino costa come base 59 euro per un privato e 100 per un’impresa affittare una di queste auto. Al costo si aggiunge il fatto che l’auto deve essere riconsegnata negli appositi spazi in centro città. Di fatto questo sistema non ha mai funzionato e non si è mai imposto come servizio che dovrebbe integrare un moderno discorso di viabilità dove è prioritario il forte ridimensionamento del ricorso al mezzo privato. Cosa ben diversa è invece il nuovo sistema che sicuramente avrà successo anche sotto la Mole. Sperando che questo continui quel processo in grado di ridimensionare l’uso del mezzo privato.

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