di Bernardo Basilici Benini
Il riequilibrio di genere passa anche dai nomi e dalla toponomastica. Così la pensano le consigliere comunali del Partito Democratico, Laura Onofri, Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità Comune di Torino, e Lucia Centillo Consigliera delegata Diritti e Pari Opportunità Città Metropolitana di Torino, che hanno proposto una mozione per modificare i nomi delle vie e delle piazze di Torino in chiave “rosa”.
La proposta, intitolata “Toponomastica. Riequilibrio di genere nella scelta degli odonimi”, mira a cambiare la toponomastica cittadini, cercando di includere maggiormente le figure femminili, in posizione di schiacciante inferiorità numerica.
Secondo la ricerca dell’associazione Toponomanistica Femminile, infatti, su scala nazionale è emerso che la percentuale di intitolazioni femminili oscilla tra il tre e il sette percento, mentre quelle maschili sono a quota 50%. Il capoluogo non fa eccezione, anzi, accentua il trend: sul totale di 2235 tra strade e piazze, 1054 sono intitolate a uomini, mentre solo 65 a donne.
«Considerando che i nomi delle strade e delle piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memoria, promuovere figure femminili di rilievo significa portare un valore aggiunto al miglioramento della società e della cultura – hanno detto le due consiglieri promotrici della mozione – La toponomastica rappresenta un importante strumento di valorizzazione e può offrire il proprio contributo a superare modelli culturali stereotipati e conformisti, favorendo una cultura non discriminante nei confronti delle donne».
La mozione propone alla Commissione Toponomastica di “intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili, in percentuale maggiore a figure femminili, locali o nazionali, al fine di ridurre gradualmente l’attuale divario nella memoria collettiva. Prevedere che il/la Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità faccia parte, a titolo consultivo, della Commissione Toponomastica, inserire nel Regolamento della Toponomastica, fra le finalità della Commissione Toponomastica, il principio del riequilibrio di genere nella scelta degli odonimi; promuovere una riflessione anche nelle scuole, ad esempio attraverso l’indizione di concorsi di idee tra studentesse e studenti per confrontarsi sulle scelte di nomi femminili da assegnare agli spazi e ai luoghi della città”.
La battaglia per il riequilibrio di genere, insomma, passa anche dalla toponomastica.