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giovedì, 24 Ottobre 2024

Parcheggi a Torino: meno traffico e meno inquinamento è possibile?

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Giovedì il webinar dell’associazione torinese LAQUP con ospiti nazionali come Decaro di ANCI, la Orioli vicesindaca di Bologna, Mertiny da Parigi e Mingardo da Rotterdam. L’obiettivo è trovare nuove soluzioni che riducano stress e inquinamento a Torino e non solo. Abbiamo intervistato Mario Bellinzona dell’associazione per farci raccontare origini e prospettive di questa riflessione.

QUAL è L’OBIETTIVO DEL VOSTRO SEMINARIO “L’AUTO DOVE LA METTO“? COME MAI AVETE SCELTO QUESTO TEMA?
A Torino si parla spesso di parcheggi, fatti o da farsi, di solito scarsi, scomodi, lontani. Infatti  non c’è scelta concernente ampliamenti di marciapiedi, pedonalizzazioni, nuove ciclopiste (la mobilità sostenibile) che non debba superare questo scoglio: la riduzione dei posti auto. Si è visto in questi ultimi mesi a San Salvario, dove la realizzazione di una ciclopista in via Nizza e quattro micro pedonalizzazioni hanno scatenato il malcontento degli automobilisti e dato spazio a infiammate difese dello status quo, individuato come il  migliore mondo possibile (anche se magari un po’ inquinato). Il seminario parte quindi dall’esigenza di affrontare in modo razionale il tema e di individuare le possibili soluzioni alla luce delle esperienze e degli studi  che in Europa sono stati condotti.

COME CONIUGARE LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE CON IL BISOGNO DI MUOVERSI DELLE PERSONE?
Secondo l’ultimo Rapporto ISFORT (2020)  il peso della mobilità di corto raggio (a vocazione urbana), già di per sé preponderante, è ulteriormente cresciuto fino al 2018 consolidando percentuali significative anche nel 2019. Si tratta di spostamenti inferiori addirittura a 2 km nel  32,4% dei casi, distanze percorribili più  velocemente a piedi e in bici.  Nel 42,7% dei casi le distanze sono comunque a scala urbana, inferiori a 10 km, percorribili con un efficace sistema di trasporto pubblico.
Se a questo aggiungiamo lo sviluppo esponenziale dello smart working e la conseguente riduzione di spostamenti casa-lavoro, appare evidente la concreta possibilità di promuovere la mobilità alternativa all’auto privata riducendo gli impatti ambientali negativi e creando le condizioni per un nuovo modo di concepire e vivere l’ambiente urbano, a partire da quello più prossimo: il quartiere.
 
CI SONO CITTA’ VIRTUOSE IN EUROPA A CUI TORINO PUO’ ISPIRARSI?
Anche in altre città si cerca di ridurre l’inquinamento atmosferico (e l’incidentalità, sempre presente) aumentando l’offerta di una mobilità dolce, e le discussioni sui parcheggi, che vengono inevitabilmente ridotti e a volte anche in modo drastico, ci sono ovunque.
Grandi città come Parigi e Amsterdam hanno deciso di mettere in atto politiche della sosta basate sull’idea di una nuova destinazione dello spazio pubblico prima utilizzato come parcheggio. È di particolare interesse il caso di Parigi per lo sforzo informativo compiuto nei confronti dei cittadini, chiamati ad esprimersi su nuove destinazioni d’uso dei parcheggi sotto casa ma anche coinvolti personalmente (prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria) in workshop di coprogettazione diffusi nei quartieri.
 
 
TORINO NON RISCHIA DI PERDERE LA SUA VOCAZIONE DI CITTà DELL’AUTOMOBILE?
Rispetto a quanto avviene in altre città, a Torino le discussioni sui parcheggi sembrano più “rancorose”: sembra che l’uso diffuso dell’automobile – è la città italiana con più auto per abitante – non sia dovuto solo a una presenza del mezzo pubblico inadeguata come si potrebbe ragionevolmente pensare, ma anche a una forte scelta individuale legata a una presunta comodità, anche se poi si rimane fermi in un ingorgo e non si trova il parcheggio dove si vorrebbe.
Al “diritto” all’uso dell’automobile, sempre e comunque, corrisponde il “diritto” al parcheggio: l’auto dove la metto? Eppure ne sono passati di anni da quando Torino si riconosceva, a ragione, ne “la città dell’automobile”: oggi talvolta pare più una pigra difesa di abitudini dure a morire, mentre nell’ultimo decennio la città ha avuto in Italia il record dell’inquinamento atmosferico. Parigi, Barcellona, Lione, tutte città con una crescita economica maggiore che a Torino,  vanno verso una decisa riduzione dei posti auto nello spazio pubblico,  che viene convertito in ciclopiste, marciapiedi e giardinetti.  E’ bene saperlo, perché si rischia di essere legati a modelli di città superati.

Il seminario è aperto a tutti e si svolgerà giovedì 21 gennaio, dalle ore 17 alle ore 19.

LINK ZOOM PER PARTECIPARE AL WEBINAR:

https://us02web.zoom.us/j/86026778715?pwd=WC84RytXVjA3UHN4TkpYeGtOMFVuZz09

ID riunione: 860 2677 8715

Passcode: 965416

EVENTO FACEBOOK:

https://fb.me/e/1Qvyn0TgY

EVENTO EVENTBRITE:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lauto-dove-la-metto-133368688337

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