0.5 C
Torino
mercoledì, 4 Dicembre 2024

Olimpiadi 2026, la Regione (tranne i Cinque Stelle) dice sì

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Così come annunciato in mattinata, è la questione Olimpiadi 2026 a tenere banco nella seduta pomeridiana del Consiglio regionale. In particolare, oggetto della discussione in aula, la Mozione proposta dai democratici, a prima firma Daniele Valle, in cui si chiede all’amministrazione di Torino “l’apertura di un tavolo di confronto con le amministrazioni dell’area Metropolitana, e in particolare con tutte quelle che furono interessate dai Giochi Olimpici del 2006, per valutare l’opportunità di una candidatura della Città di Torino ai prossimi XXV Giochi Olimpici invernali e XIV Giochi Paraolimpici invernali. Il testo è stato integrato con un emendamento proposto dallo stesso Chiamparino in cui si impegna la Giunta regionale a sostenere la manifestazione di interesse della città metropolitana e a ospitare i giochi olimpici invernali.
«E’ importante richiamare tutto il nostro sistema territoriale per avanzare questa proposta – ha sostenuto Daniele Valle – . Sarà un percorso di successo come è stato nel 2006 che si può raggiungere soltanto con un lavoro di sistema, insieme alla Città metropolitana e ai Comuni montani, con la Regione Piemonte nel ruolo di regista».
«Chiedere a me delle Olimpiadi è come chiedere all’oste se il vino è buono – esordisce in aula il presidente Sergio ChiamparinoI Giochi del 2006 furono un’edizione esemplare. Possiamo senza alcun timore ambire ad un’Olimpiade bis nel 2026 poiché abbiamo impianti adeguati per ospitare l’evento. Aggiungo che chi parla di poca trasparenza nella gestione dell’edizione 2006 dei Giochi  e di sprechi non dice il vero dal momento che i dati parlano chiaro. Fino ad oggi – continua – nessuno ha mai parlato delle 500 famiglie che grazie al riuso delle strutture olimpiche hanno trovato una casa popolare, o delle migliaia studenti che hanno trovato una residenza universitaria. Coni e il Cio ricordano Torino 2006 come una edizione esemplare nella storia recente dei Giochi invernali. Sono d’accordo nel pensare ad un’edizione low cost ma questo non vuol ire a costo zero, questo certo non è possibile, certamente avendo già tutti gli impianti non dovremo abbattere molti alberi. La mozione oggi in discussione –  conclude –  certamente può aiutare la città di Torino a sentirsi più orte nel sostenere la candidatura. Quello che occorre è fare squadra. Quello che mi auguro è che domani, il Consiglio metropolitano sostenga la volontà della Sindaca di portare avanti la manifestazione di interesse e che il Comune, rimedi al più presto alla lacerazione avvenuta ieri in aula con la mancanza del numero legale».
Meno entusiasti i toni dei consiglieri del Movimento 5 stelle Federico Valetti e Mauro Campo che parlano di ipotesi di Olimpiadi «solo se fatte bene e organizzate da amministratori competenti e attenti a non creare buchi di bilancio. Esistono ad oggi forti perplessità anche perché i numeri della passata edizione dei giochi invernali rappresentano “la fiera del buco di bilancio”». I consiglieri invitano dunque l’aula a contenere l’entusiasmo, meno meraviglia e più serietà nell’affrontare il tema Olimpiadi.
«Oltre mettere insieme energie ed entusiasmo – incalza anche il grillino Giorgio Bertola riprendendo quanto detto da Chiamparino  – qualcuno dovrebbe ammettere gli errori fatti e che non tutto il vino fosse buono”. Siamo i primi a parlare di riuso e utilizzo delle strutture esistenti  ma se per farlo c’è bisogno di Olimpiadi, sbagliamo strada. Non accettiamo nessuna lezione di amministrazione, di coesione e di entusiasmo da parte di chi ha creato debiti per la città. Abbiamo piena fiducia nelle scelte che intenderà prendere la sindaca Appendino, è verso chi ha amministrato in passato che nutriamo legittime preoccupazioni».
La votazione finale della mozione si è chiusa con il voto favorevole di tutti i presenti, unici astenuti i consiglieri grillini.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano