E’ un marocchino di 41 anni l’ultima vittima è stato travolto da una catasta di tubi metallici in un’azienda di La Loggia, nel Torinese. L’incidente si è verificato poco dopo le 10 alla Alessio Tubi.
I vigili del fuoco insieme alla squadra specializzata nella ricerca sotto le macerie, hanno lavorato a lungo per individuare ed estrarre il corpo dell’operaio, un lavoratore assunto con contratto interinale. La dinamica dell’accaduto è ora al vaglio degli ispettori dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza del lavoro) dell’Asl To5.
“Non è davvero più tollerabile che ogni giorno in Italia ci sia un morto sul lavoro. Torino è una delle città dove, purtroppo, gli incidenti si stanno verificando con una frequenza altissima”. Così Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino che ha aggiunto: “La mancanza di investimenti su salute e sicurezza da parte delle imprese, la pressione sulla velocità con cui compiere le operazioni di lavoro per abbassare i costi, il flagello del lavoro precario che rende i lavoratori ricattabili e la mancanza di controlli per la carenza di ispettori sono le cause principali di questo continuo stillicidio”, aggiunge Lazzi. La Fiom-Cgil torna a chiedere provvedimenti ad hoc, “varati a livello governativo, che siano efficaci nell’azzerare una volta per tutte le morti sul lavoro”.
“Purtroppo si parla tanto di investire sulla sicurezza sul lavoro, ma alle parole non seguono i fatti e continua la conta dei morti”. E’ quanto sostiene Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, dopo l’incidente di questa mattina alla Alessio Tubi di La Loggia, nel Torinese, costato la vita ad un operaio di 41 anni. “Quello di oggi – sottolinea Paone – è un altro fatto gravissimo, che evidenzia con forza ancora maggiore la necessità di intervenire più incisivamente sulla questione della sicurezza. Servono più controlli e più senso di responsabilità: per noi è inaccettabile che un lavoratore esca di casa alla mattina e non sappia se vi farà ritorno la sera”