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giovedì, 24 Ottobre 2024

Non solo via Roma, cinque proposte per una Torino pedonale

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Estendere le aree pedonali di Torino. Una promessa che il sindaco Piero Fassino aveva fatto già in tempo di campagna elettorale e che vorrebbe portare avanti adesso con la chiusura al traffico delle centralissime via Roma e via Po.
Ma per le associazioni ambientaliste sono molteplici le vie cittadine che potrebbero essere vietate alle auto e trasformate in zone pedonali su esempio di quanto da anni stanno facendo le grandi città europee. Così, l’associazione Bike Pride, in collaborazione con altre realtà impegnate nella lotta contro l’inquinamento e a favore di un trasporto sostenibile, hanno varato cinque proposte da suggerire a Fassino.
Eccole:
1. Via Verdi da Via Roero di Cortanze a Via Giulia di Barolo (2 isolati). Tratto con poco traffico e alto numero di studenti e attività culturali, ricreative e di ristorazione.
2. Via Mazzini da Via Lagrange a via San Massimo (3 isolati). Tratto di strada già in porfido con forte vocazione commerciale ma limitata da traffico e auto in sosta. Ok per il  passaggio auto peril  parcheggio Piazza Bodoni.
3. Via Principe Amedeo fra Piazza Vittorio e Via San Massimo. (2 isolati) Isolato con forte presenza di locali commerciali e di ristorazione (aumentati dopo il tracciamento della pista ciclabile), e una forte presenza pedonale, parallelo di Via Po.
4. Via Monferrato (isolato tra Via della Regina e Via Romani). Angolo di alto pregio, costellato da numerose attività commerciali, sfrutta male la propria posizione e inclinazione, presentandosi come una strada gravata da parcheggi e traffico.
5. Via Santa Teresa (da Piazza Solferino a Piazza San Carlo). Via fra le più penalizzate dal passaggio del traffico (a seguito della chiusura di Via Pietro Micca) nonostante la posizione centrale, l’alta presenza di attività commerciali di pregio.
RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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