È attesa per domani la sentenza della Corte d’Assise su Claudio Alberto, Niccolò Biasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, i quattro attivisti No Tav in carcere con l’accusa di terrorismo per aver danneggiato un compressore durante l’assalto alle reti del cantiere di Chiomonte la notte tra il 13 e il 14 maggio 2013.
Un’accusa pesante, con la richiesta da parte dei pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Andrea Padalino di nove anni e sei mesi di prigione a testa.
Il procedimento è controverso, visto che sei mesi fa, il 16 maggio, la Cassazione ha annullato l’accusa di terrorismo, invitando la Procura a riformulare il reato.