«Sarò il primo a proteggere l’ingegnere di Ltf (Massino Bufalini, direttore dei lavori al cantiere di Chiomonte – ndr)», minacciato dalla sconosciuta sigla “Noa”, Nuclei Operativi Armati, «e con me altri No Tav».
Con queste parole Luca Giunti, tecnico che dovrà «studiare e criticare i progetti della nuova Torino-Lione» su incarico delle associazioni ambientaliste e della Comunità Montana, commenta il documento firmato dal Noa e pervenuto ieri all’Ansa. E lo fa dicendo come stanno le cose. Dice quale sia la posizione di quella lotta popolare che da vent’anni si oppone contro la “grande opera inutile”. Sottolinea con forza che quello che si sta cercando di fare per screditare il movimento affibbiandogli derive terroristiche è assolutamente falso.
Giunti poi spiega come Bufalini sia un «avversario» che però va sconfitto «con le idee, con il ragionamento, con i dati tecnici, con la passione e con lo studio. Per questo, chi vorrà ammazzarlo, o fargli del male, troverà prima di tutto me a proteggerlo».
Infine definisce chi ha firmato il documento di minaccia un «nemico del movimento notav» e che è «lontanissimo dalle sue posizioni e dalla sua storia. Questi sedicenti liberatori in realtà soffocano ogni opposizione contro le opere imposte, inutili e devastanti».
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