Non ci stanno più. Un processo a senso unico la cui sentenza è sta un certo senso già scritta. Così i 53 imputati No Tav venerdì prossimo, 28 febbraio, usciranno in segno di protesta dall’aula bunker del carcere Lorusso e Cotugno delle Vallette in segno di protesta. «Andremmo in Val di Susa, in Clarea, al cantiere», avvertono i No Tav. «Una forma di protesta utile a denunciare l’andamento a senso unico di un processo che ci vuole condannati a prescindere, dove le parole dei pm vengono prese come oro colato, e per portare anche la solidarietà a Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò in carcere dal 9 dicembre», aggiungono.
Si ritroveranno al mattino alle nove, poi usciranno, come detto dalle Vallette, per raggiungere i monti. Intanto gli altri attivisti No Tav si sono dati appuntamento alle 12 a Giaglione, dove s’incontreranno con chi arriva da Torino e quindi raggiungere insieme le reti del cantiere di Chiomonte.
«Un’iniziativa politica importante da parte di chi non ci sta ad essere messo sotto processo per la propria partecipazione ad una lotta di tutti e tutte come quella No Tav», concludono dal movimento.
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