La ‘Ndrangheta in Piemonte esiste. E la Cassazione conferma le 19 condanne del processo “Albachiara” sulle infiltrazioni della mafia calabrese nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo.
Pene emesse dalla Corte d’Appello di Torino che arrivano fino ai sette anni e mezzo, erano state inflitte anche chi in primo grado era stato assolto. Infatti nel 2012 gli imputati erano stati assolti per mancanza di prove, mettendo anche i discussione la presenta della ‘Ndrangheta nel territorio. La Corte d’Appello invece, un anno dopo, condannava gli imputati, tra cui anche il consigliere comunale del Pdl ad Alessandria Giuseppe Caridi. Oggi, come detto la Cassazione conferma le condanne.
L’operazione “Albachiara” è il frutto del lavoro di tre Procure, quella di Reggio Calabria, di Milano e di Genova, che con altrettante inchieste avevano scoperto la presenza della magia calabrese nel Basso Piemonte, con il radicamento di alcune “locali”, e la gestione degli affari.
Le ‘ndrine erano attive anche ad Asti, Alba, Novi Ligure e Sommariva del Bosco.