La giunta del comune di Torino sta pensando di introdurre delle riforme per migliorare la vita notturna della città.
In particolare, nel Piano di risanamento acustico per il capoluogo piemontese, la sindaca Appendino sta pensando di introdurre l’obbligo di un fonometro nei locali.
Questi strumenti sono appositamente pensati per misurare il livello di pressione acustica, ovvero l’inquinamento acustico emesso dagli impianti audio che caratterizzano le notti estive.
Servirebbero chiaramente a far rispettare i limiti imposti per legge, al fine di migliorare la vita di chi vive nelle zone più affollate della movida notturna.
In molti casi, infatti, chi abita vicino ai locali notturni frequentati fino a tarda notte deve convivere con il rumore causato dagli impianti audio e dall’affollamento delle persone.
Questo problema ovviamente non appartiene solamente a Torino, ma a tutte le grandi città oppure ai posti che sono solitamente frequentati proprio la notte per l’intrattenimento.
Un altro caso è infatti quello dei lidi balneari che spesso offrono in molti casi delle vere e proprie discoteche all’aperto.
In tutti questi esempi è bene fare molta attenzione all’esposizione delle persone ai rumori forti, che sono in grado di danneggiare l’udito, il quale può diminuire le proprie capacità oppure addirittura danneggiarsi.
Per i proprietari e gestori di attività che si ritrovano a fronteggiare il problema del rumore, è bene munirsi di strumenti come quelli suggeriti dalla giunta torinese, ovvero dei fonometri.
Online si trovano diversi portali in cui è possibile acquistarne, come ad esempio ARW Misure, che annovera un ampio catalogo di fonometri professionali.
Oltre alla perdita di udito un altro rischio in cui è possibile incorrere dopo un’esposizione prolungata a rumori forti è l’acufene.
Questo consiste in fischi o ronzii che vengono sentiti durante tutta la giornata dal soggetto che ne è affetto, spesso sono anche bilaterali, ovvero avvertiti in tutte e due le orecchie.
La possibile causa comunque non può essere solamente l’esposizione prolungata.
Anche chi è esposto ad un’esplosione, oppure ad uno sparo, senza le dovute precauzioni, mette infatti a serio rischio i propri timpani.
Il problema maggiore è poi che, una volta danneggiato il proprio orecchio, sarà molto difficile ripristinare le iniziali capacità, se non quasi impossibile.
Proprio per questi motivi è fondamentale intervenire prima, finché possibile.
Insomma, come dice il proverbio: «Meglio prevenire che curare».