Le chiamano morti bianche. Ma in realtà sono rosse come il sangue: morti di Stato che urlano giustizia.
Oggi un nuovo nome si aggiunge alla lista nera di chi è deceduto per il proprio lavoro. È successo a Sant’Antonio di Castellamonte, nel Canavese, in provincia di Torino. Un impresario edile di 58 anni, Antonio Compagno residente a San Giusto, è morto dopo essere caduto da un’altezza di quattro metri nel cantiere in cui lavorava.
Immediati i soccorsi, ma nonostante la lunga rianimazione per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
Come detto, è solo un altro nome, che va a rimpinguare la già lunga lista: da inizio 2014 sono già 127 i decessi sul posto di lavoro. Nel 2013 sono 1050, considerando anche le morti sulle strade per raggiungere l’impiego.
Dati che macchiano le mani di uno Stato e di una Repubblica che si dice “fondata sul lavoro”.
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