Tre punti preziosi. Il Milan torna a vincere, e lo fa per la prima volta in trasferta, a Catania, nell’anticipo prandiale della 14a giornata di campionato di serie A, imponendosi per 3-1 con reti di Montolivo, Balotelli e Kakà.
Gli sconvolgimenti societari non hanno distratto i rossoneri dal loro lavoro, e così salgono in classifica a 17 punti, mentre gli eteni rimangono fermi a 9 punti, ultimi. Chissà, forse lo “scossone” ha fatto bene al Milan, che nonostante sia partito contratto riesce comunque a non lasciare il passo al Catania, che segna il primo gol dopo 13 minuti grazie a Castro. I rossoazzurri sono chiusi nella loro metà campo e il Milan fatica a trovare gli spazi per agire, ma riesce comunque a forzare la difesa catanese e a segnare il primo dei tre gol. Nella ripresa è ancora il Milan a trovare la via del gol grazie a Balotelli, prima che il Catania rimanesse in dieci per l’espulsione di Tachtsidis. Infine Kakà mette il suggello finale.
Ad applaudirli in tribuna come di consueto l’amministratore delegato Adriano Galliani, mentre manca il nuovo ad Barbara Berlusconi. I tre punti di oggi danno un po’ di respiro al Milan, che doveva dimostrar di essere in grado di prendere in mano la situazione dimostrandosi all’altezza del nome e del blasone che porta. E forse anche Berlusconi tira un sospiro di sollievo: far rientrare la crisi, almeno per il momento, tra i due amministratori delegati potrebbe essere stata la carta vincente per dare un segnale alla squadra.
«Oggi la squadra ha fatto una buona prestazione, giocando con attenzione e con intensità. Purtroppo, abbiamo preso gol sulla loro prima azione offensiva. Poi siamo stati bravi a reagire, riportando subito il punteggio in parità e credo che abbiamo meritato la vittoria. Potevamo far gol prima della punizione di Balotelli nel secondo tempo. Siamo “mancati” poi nella gestione della palla subito dopo il 2-1: avevamo un pochino troppa fretta e avevamo un po’ smesso di giocare. Dopo ci siamo ripresi e abbiamo fatto il 3-1. È un bel risultato, sono contento per i ragazzi: era un momento delicato».
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