di Moreno D’Angelo
Non accenna a fermarsi al querelle sulla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il suo annuncio “aspetto un figlio” lanciato dal palco del Family day ha scatenato sui social e non solo uno stuolo di polemiche.
Si indigna Renato Brunetta che twitta: «La vergognosa aggressione a Giorgia Meloni rivela di quale morale si nutra la sinistra, e come intenda la dignità della donna e della maternità». La Meloni ha ricevuto diversi attestati di solidarietà e anche un mazzo di fiori da parte di Matteo Renzi. Ma il presidente di Forza Italia dimentica i pesanti attacchi che caratterizzarono la sua parte politica, in un parlamento in cui turpiloquio e volgarità sono ordinari, con i casi Boffo e Mazzarro (ex governatore del Lazio), per non parlare del “coglioni” con cui erano stati apostrofati gli elettori di Romani Prodi. Sui social si ironizza e riportano sconcertanti testimonianze raccolte tra i partecipanti alla grande kermesse per la famiglia: Si arriva anche a dire: “l’omosessuale è un malato per colpa delle case farmaceutiche” , insomma diffusi approcci oscurantisti che non si sentivano da decenni. C’è anche chi parla di sottomissione della donna e di sessualità finalizzata alla sola procreazione. Posizioni nelle quali si mette in dubbio che due persone dello stesso sesso possano crescere con amore dei bambini. Questo adducendo a strane tesi secondo le quali questi bambini avranno dei problemi dall’adolescenza e potrebbero essere protagonisti anche di devianze sessuali. Un dato che contrasta con ormai tantissime consolidate esperienze di coppie omosessuali con figli in tutto il mondo occidentale.
Certo l’uscita domenicale della Littizzetto su Rai 3 ha gettato altra benzina sul fuoco. Nel programma condotto da Fabio Fazio l’attrice comica aveva ironizzato sul’annuncio della Meloni dal palco degli ultras della famiglia tradizionale: «aspetta un “meloncino», aggiungendo che , come donna non sposata il suo intervento in quel contesto era paragonabile a quello di uno che si presenta a un congresso vegano e dichiara di avere appena gustato una fiorentina. Nel mirino della Littizzetto anche Maurizio Gasparri, anch’esso nel vortice della polemica sui social, insieme al pio Formigoni, tornato in pieno stile al suo passato di Comunione e Liberazione. Tutti scatenati nell’attaccare il decreto Cirinnà che apre sulle unioni civili in un contesto normativo che certo non si può definire rivoluzionaria e che non legalizza “l’utero in affitto”.
I toni del Family Day verso gli omosessuali sono stati caratterizzati da un oscurantismo da brividi. Un fondamentalismo tradizionalista che non ha nulla a che vedere con quelle aperture che tanti i teologi moderni, come Vito Mancuso, auspicano si sviluppino nel Vaticano, aspettandosi molto dal nuovo spirito di dialogo e di rinnovamento portato avanti da Papa Francesco.
Basta dare uno sguardo sl pensiero prevalente tra i cristiani protestanti nel resto d’Europa. Non bisogna dimenticare che sussistono ancora culti che dichiarano che l’omosessualità sia come una malattia e paesi dove chi è accusato di essere “diverso” può essere anche condannato a morte. A volte questi che possono sembrare retaggi culturali e sociali fanno pensare allo scontro che si è registrato nei primi anni ’70. Anche la famiglia e i figli erano messi in discussione con feroci polemiche ma oggi il divorzio è per tutti un dato consolidato..