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giovedì, 24 Ottobre 2024

Marisa Amato è morta: era rimasta paralizzata in piazza San Carlo

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Salgono a due i morti della tragica sera del 3 giugno 2017, quando in piazza San Carlo a Torino, durante la proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, si scatenò il panico. Dopo la morte di Erika Pioletti, 38 anni di Domodossola, deceduta per le ferite dopo alcuni giorni di coma, questa mattina, al Cto di Torino Marisa Amato, 65 anni, non ce l’ha fatta.

La donna, travolta dalla folla in fuga, era rimasta tetraplegica in seguito alle lesioni riportate. Era stata ricoverata due giorni fa ed deceduta a causa di un peggioramento vascolare.  Si era presentata mercoledì 23 gennnaio al pronto soccorso dell’ospedale Cto per problemi respiratori per un versamento pleurico, che era stato drenato e la respirazione era sorretta con ventilazione non invasiva.

Amato era stata ricoverata presso la Terapia Intensiva diretta dal dottor Mauriziano Berardino.

Secondo fonti dell’ospedale «la paziente ha espresso con lucidità e fermezza la volontà che la terapia, soprattutto il supporto respiratorio, non prevedesse mezzi invasivi come l’intubazione tracheale o la tracheotomia, qualora la ventilazione non invasiva non risultasse sufficiente, pur avendo ben chiaro che questa decisione avrebbe potuto portarla ad un peggioramento fatale».

Alle ore 8 di questa mattina le condizioni sono peggiorate e la donna è morta assistita dai suoi familiari. Intanto la Procura di Torino ha già disposto l’autopsia.

Dunque, come detto salgono a due le vittime di piazza San Carlo, mentre i feriti furono 1525. Su quella tragica serata è incominicato il processo che vede tra gli imputati anche la sindaca di Torino Chiara Appendino accusata, insieme ad altre 15 persone, dalla Procura di disastro, lesioni e omicidio colposo

E Marisa Amato c’era lo scorso 23 ottobre all’udienza preliminare: aveva raggiunto in ambulanza l’aula bunker del carcere delle Vallette, dove si svolge il processo, assistita dall’avvocato Nicola Menardo, dello studio legale Grande Stevens e si era costituita parte civile nel processo.

Intorno alla vicenda della donna è nata una comunità di persone che si ritrovavano sulla pagina Facebook “Aiutiamo Marisa Amato”. E proprio su questa pagina Marisa il 3 giugno 2018, un anno dopo la tragedia scriveva questo post:

“#3giugno2017 / #3giugno2018
Un periodo lungo, colmo di sofferenza e di fatica…fisica e mentale.
Oggi più che mai però conosco il valore della famiglia in ogni sfumatura…parenti, amici, conoscenti, compagni di vita ricomparsi dopo anni, e poi voi, voi della rete … non meno importanti degli altri.
Tutto questo calore costante e ininterrotto ha fatto sì che anche nei periodi più bui di questo percorso mi abbia dato quel pizzico di lucidità per far sì che tornassi ad ascoltare il mio istinto di sopravvivenza.
Voglio tornare a casa e vivere, seppur in modo diverso, la mia quotidianità, fuori da queste mura tristi di quello che è l’ospedale, sempre e comunque con la speranza di migliorare questa mia condizione.
Grazie di cuore a tutti e un pensiero dal più profondo del mio cuore lo mando alla mamma e al papà di Erika Pioletti e a tutti i cari che soffrono per lei.
Marisa”.

«È stata dura.Se vuoi bene a una persona, le stai insieme sino alla fine le stai vicino. E noi le siamo stati sempre accanto», sono state le parole della figlia di Marisa.

Tra i primi a commentare la morte di Marisa Amato c’è il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Stefano Lo Russo: «Siamo vicini ai familiari che in questi lunghi mesi di sofferenza hanno sempre mostrato una compostezza esemplare. La Città ha oggi più che mai bisogno di verità. Ha bisogno di conoscere chi sono i responsabili dei fatti accaduti quella tragica notte».
«Chi non ha lavorato come avrebbe dovuto per garantire la sicurezza – continua Lo Russo – chi colpevolmente non ha svolto il suo dovere, chi banalmente ha sottovalutato rischi e pericoli».

«Auspichiamo che il processo che sta per partire sui fatti di quella tragica notte arrivi con rigore e rapidità all’individuazione dei colpevoli, anche solo per rendere giustizia a chi oggi non c’è più e all’intera Città di Torino. Ma anche per evitare che tragedie simili possano ripetersi», conclude Lo Russo.

Il cordoglio della Città di Torino arriva attraverso una breve nota: «Appresa la notizia del decesso di Marisa Amato questa mattina al CTO, la Sindaca Appendino, a nome della Città di Torino, esprime profondo dolore e sincera vicinanza ai familiari in questo difficile momento».

«Come Gruppo Consiliare del Movimento Cinque Stelle ci uniamo al cordoglio della sindaca e della Città di Torino per la scomparsa di Marisa Amato. Esprimiamo vicinanza alla famiglia e a tutti i suoi cari», scrivono in una nota i consiglieri M5s.

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